Henri Barbusse: differenze tra le versioni

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Il coltello fra i denti: incipit
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'''Henri Barbusse''' (1873 – 1935), scrittore, giornalista e attivista politico comunista francese.
 
==''Il coltello fra i denti''==
==Citazioni di Henri Barbusse==
===[[Incipit]]===
*L'insieme delle istituzioni sociali è assurdo. Esse sono inique, sono omicide, ma perché sono, soprattutto, assurde. La legge che regola le collettività dovrebbe essere conforme alle loro aspirazioni, ai loro bisogni – o almeno comportare un ''maximum'' di adattamento a quei bisogni. Invece, essa si presenta dappertutto come un regime di coercizione ingiustificata esercitato da una minoranza sulla grande maggioranza dei viventi. Le [[Istituzione|istituzioni]] hanno sempre mirato e mirano tutte, sotto appellativi e modalità diverse, ad assicurare l'interesse di alcuni individui, a detrimento dell'interesse generale. (da ''[https://archive.org/details/2916997.0001.001.umich.edu/page/5 Il coltello fra i denti]'', Casa ed. Rassegna internazionale, Roma, 1922, cap. 2, p. 19)
Abbiamo spesso, i miei compagni ed io, parlato agli intellettuali del loro dovere sociale. Mi accingo a farlo oggi con accresciuto fervore. Al punto in cui siam giunti della mischia delle cose e delle idee, bisogna parlare sempre più chiaramente, sempre più fortemente, e, secondo la vecchia espressione alla quale l'intensità degli avvenimenti dà tutto il suo vigore originario, ognuno di noi deve assumere le sue responsabilità. <!--(cap. 1, p. 7)-->
*Lo spirito d'insegnamento fa abortire lo spirito di critica e di rivolta. Le condizioni della vita impediscono ai {{sic|proletarii}} di acquistare una istruzione generale, e l'[[ignoranza]] mette intorno ad ogni uomo un muro più sicuro di quello di una prigione. Il sofisma di {{sic|Aristotile}}: «Lo [[Schiavitù|schiavo]] merita di essere schiavo perché è incolto» è imposto come una verità, nel fatto, e con la violenza. (''op. citata'', cap. 4, p. 38)
 
===Citazioni di Henri Barbusse===
*L'insieme delle istituzioni sociali è assurdo. Esse sono inique, sono omicide, ma perché sono, soprattutto, assurde. La legge che regola le collettività dovrebbe essere conforme alle loro aspirazioni, ai loro bisogni – o almeno comportare un ''maximum'' di adattamento a quei bisogni. Invece, essa si presenta dappertutto come un regime di coercizione ingiustificata esercitato da una minoranza sulla grande maggioranza dei viventi. Le [[Istituzione|istituzioni]] hanno sempre mirato e mirano tutte, sotto appellativi e modalità diverse, ad assicurare l'interesse di alcuni individui, a detrimento dell'interesse generale. (da ''[https://archive.org/details/2916997.0001.001.umich.edu/page/5 Il coltello fra i denti]'', Casa ed. Rassegna internazionale, Roma, 1922, cap. 2, p. 19)
*Lo spirito d'insegnamento fa abortire lo spirito di critica e di rivolta. Le condizioni della vita impediscono ai {{sic|proletarii}} di acquistare una istruzione generale, e l'[[ignoranza]] mette intorno ad ogni uomo un muro più sicuro di quello di una prigione. Il sofisma di {{sic|Aristotile}}: «Lo [[Schiavitù|schiavo]] merita di essere schiavo perché è incolto» è imposto come una verità, nel fatto, e con la violenza. (''op. citata'', cap. 4, p. 38)
 
==Citazioni su Henri Barbusse==
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==Note==
<references />
 
==Bibliografia==
*Henri Barbusse, ''[https://archive.org/details/2916997.0001.001.umich.edu/page/5 Il coltello fra i denti]'', Casa ed. Rassegna internazionale, Roma, 1922.
 
==Altri progetti==