Germaine Greer: differenze tra le versioni

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'''Germaine Greer''' (1939 – vivente), intellettuale femminista australiana.
 
*[[Barbie]] è stata uno strumento per insegnare alle donne dalle spalle larghe, dalle gambe corte e dal corpo massiccio, alle donne reali di tutto il [[mondo]], a disprezzare il loro corpo come noi disprezziamo il nostro, così da indurle a spendere quel denaro che potrebbe essere impiegato per acquistare libri o computer o biciclette in prodotti "di [[bellezza]]", fabbricati a basso costo e venduti in confezioni costose. Dopo l'implosione dell'Urss, i primi negozi occidentali che aprirono nelle vecchie città sovietiche furono i ''franchise'' di prodotti cosmetici, così che, prima di poter comprare un'arancia o una banana, una donna russa poteva acquistare un rossetto di marca. (citato<ref>Citato in [[Loredana Lipperini]], ''Ancora dalla parte delle bambine'').</ref>
*Il potere femminile è l'autodeterminazione delle donne... tutto il bagaglio della società paternalistica dovrà essere gettato in mare. (in<ref>In AA.VV., ''Il libro del femminismo'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2019. ISBN 9788858022900)</ref>
*Le donne hanno un'idea molto vaga di quanto gli uomini le odino.<ref>''The Female Eunuch'', Farrar, Straus and Giroux, 1970, p. 263. ISBN 0-374-52762-8</ref>
*Le donne sono state in qualche modo separate dalla loro libido, dalla capacità di provare desiderio, dalla loro sessualità.
:''Women have very little idea of how much men hate them''.
:''Women have somehow been separated from their libido, from their faculty of desire, from their sexuality''. (Judith Weinraub, ''Opinions That May Shock the Faithful'', The New York Times, 22 marzo 1971)
*Le donne sono state in qualche modo separate dalla loro libido, dalla capacità di provare desiderio, dalla loro sessualità.<ref>In Judith Weinraub, ''Opinions That May Shock the Faithful'', The New York Times, 22 marzo 1971.</ref>
:''Women have somehow been separated from their libido, from their faculty of desire, from their sexuality''. (Judith Weinraub, ''Opinions That May Shock the Faithful'', The New York Times, 22 marzo 1971)
 
==Note==
<references />
 
==Bibliografia==