Gwynne Dyer: differenze tra le versioni

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{{Int|1=Da [https://www.internazionale.it/opinione/gwynne-dyer/2014/08/04/leredita-della-prima-guerra-mondiale ''L’eredità della Prima guerra mondiale'']|2=''Internazionale.it'', 4 agosto 2014}}
*La [[Prima guerra mondiale]] fu una tragedia umana, naturalmente, ma fu anche il momento in cui la razza umana iniziò a mettere in discussione l’istituto della guerra in sé: se fosse utile, ma anche se fosse davvero inevitabile. E la risposta a entrambe le domande è: non più di tanto.
*Ciò che molte persone non capiscono della Prima guerra mondiale è che si trattò di un evento politico perfettamente normale. Sin dalla loro ascesa nel cinquecento, tutti i moderni stati centralizzati si erano combattuti tra loro in due grandi alleanze a intervalli di circa mezzo secolo. Si combatteva praticamente per tutto: confini in Europa, rotte commerciali, colonie in Asia, in Africa e nelle Americhe.
*Gli eserciti erano dieci volte più grandi che in passato, perché adesso si trattava di paesi ricchi e industrializzati che potevano permettersi di mettere in uniforme la maggioranza della loro popolazione maschile. Questo significava che i soldati che venivano uccisi erano padri, fratelli, mariti e figli: una parte della comunità, non i banditi, gli ubriaconi e gli sbandati che costituivano un’ampia parte dei vecchi eserciti di professione.
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{{Int|1=Da [https://www.internazionale.it/opinione/gwynne-dyer/2017/08/14/pakistan-anniversario ''Il Pakistan compie settant’anni tra grandi difficoltà'']|2=''Internazionale.it'', 14 agosto 2017}}
*Il [[Pakistan]] non è uno "stato fallito". Offre una vita piena di agi a circa cinque milioni di persone privilegiate, compresa la ricchissima famiglia Sharif (il fratello di Nawaz Sharif, Shahbaz, subentrerà alla carica di primo ministro non appena potrà lasciare il posto di governatore dello stato del Punjab ed essere eletto dal parlamento). Altri 30 o 40 milioni di persone conducono una vita modesta, ma tutto sommato tollerabile e altre 150 milioni di persone vivono nella povertà.
*La proporzione di musulmani nella popolazione di un’India non divisa sarebbe stata talmente alta da non poter essere ignorata dal punto di vista politico. Se il Pakistan e il Bangladesh, che si è separato dal Pakistan nel 1971, facessero ancora parte dell’India, i musulmani non rappresenterebbero il 13 per cento di quell’India non divisa. Sarebbero più del 30 per cento.
*Senza la [[Partizione dell'India|partizione]] con ogni probabilità il subcontinente non avrebbe subìto colpi di stato militari. L’India è da settant’anni la più grande democrazia del mondo, mentre il Pakistan e il Bangladesh sono stati governati da generali per quasi la metà delle loro storie indipendenti.
 
{{Int|1=Da [https://www.internazionale.it/opinione/gwynne-dyer/2017/08/14/pakistan-anniversario ''Una possibilità di pace per l’Etiopia'']|2=''Internazionale.it'', 8 giugno 2018}}