Pëtr Il'ič Čajkovskij: differenze tra le versioni

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:''I played over the music of that scoundrel Brahms. What a giftless bastard! It annoys me that this self-inflated mediocrity is hailed as a genius. Why in comparison with him, Raff is a giant, not to speak of Rubinstein, who ist after all a live and important human being, while Brahms is chaotic and absolutly empty dried-up stuff.''<ref>{{en}} Citato in Christopher Cerf e Victor Navasky, ''The Experts Speak'', New York, Villard, 1998, pp. 198-199. ISBN 0-679-77806-3</ref>
*Lasciate che vi dica, cara amica, che non ho esitazioni: preferisco ''Le Roi de Lahore''. So che [[Jules Massenet|Massenet]] non le interessa molto, e io stesso finora non mi sono sentito molto portato verso di lui. Nondimeno la sua opera mi ha attirato per la sua rara bellezza formale, la sua semplicità, la freschezza delle idee e dello stile, come pure per la sua ricchezza di melodie e la distinzione dell'armonia. L'opera di [[Karl Goldmark|Goldmark]] non mi piace altrettanto... I compositori tedeschi di oggi scrivono tutti in maniera laboriosa, hanno pretese di profondità di pensiero, e cercano di espiare la loro straordinaria povertà di invenzione esagerando nei colori. Prenda il duetto del secondo atto. Com'è poco vocale! Quanta poca libertà lascia ai cantanti! Che melodie insipide! Il duetto d'amore di Massenet per contro è molto più semplice, ma mille volte più fresco, più bello, più melodioso... (citato in Piero Faggioni, prefazione a ''Don Quichotte'', Stagione Lirica 1985-86, E. A. Teatro San Carlo, Napoli, 1985, pp. 13 e 17)
*La signorina [[Ethel Smyth|Smyth]] è una delle poche donne compositrici che possono dire di aver raggiunto risultati di valore nel campo della composizione musicale. (in AA.VV., ''Il libro della musica classica'', traduzione di Anna Fontebuoni, Gribaudo, 2019. ISBN 9788858022894)
 
==Citazioni su Pëtr Il'ič Čajkovskij ==