Oscar Wilde: differenze tra le versioni

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====Lucio Chiavarelli====
Quando il signor Hiram B. Otis, vice-ambasciatore degli Stati Uniti, acquistò Canterville Chase, tutti gli dissero che aveva fatto una grossa stupidaggine, perché non v'era dubbio che quel luogo fosse infestato da fantasmi. E a dir la verità, lo stesso Lord Canterville, uomo scrupolosissimo, s'era sentito in dovere di far menzione del fatto al signor Otis, quando erano state discusse le condizioni dell'acquisto.<br>
«Neanche noi ci abbiamo più abitato volentieri», disse Lord Canterville, «dal giorno in cui la mia prozia, la vecchia Duchessa di Bolton, si spaventò al punto da avere una crisi dalla quale non s'è mai veramente rimessa: mentre si stava vestendo per il pranzo, le mani di uno scheletro le si posarono sulle spalle.<br>
 
{{NDR|Oscar Wilde, ''Il fantasma di Canterville. Romanticheria ilo-idealistica''<ref>Il sottotitolo del racconto («A Hylo-Idealistic Romance») si riferisce alle teorie filosofiche sulla inseparabilità della materia e del principio della vita (hylo-zoismo) (''N.d.T.'').</ref>, traduzione di Lucio Chiavarelli, in "Storie di fantasmi", a cura di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco, Newton & Compton, 1995}}
 
====Alex R. Falzon====
Quando il signor Hiram B. Otis, ministro degli Stati Uniti, acquistò Canterville Chase, tutti gli dissero che stava commettendo una gran sciocchezza, in quanto il luogo era senza dubbio infestato dagli spiriti. Persino lo stesso Lord Canterville, che in materia d'onore era un uomo assai scrupoloso, si era sentito in dovere di accennare al fatto, quando giunse il momento di discutere le condizioni di acquisto col signor Otis.<br />
"Neppure noi vi abbiamo più abitato volentieri", disse Lord Canterville, "da quando la duchessa vedova del duca di Bolton, mia prozia, ebbe un attacco di nervi dal quale non riuscì più a rimettersi completamente, per colpa di due mani scheletriche che le si posarono sulle spalle mentre si stava vestendo per il pranzo".<br>
 
{{NDR|Oscar Wilde, ''Il fantasma di Canterville'', traduzione di Alex R. Falzon, Mondadori}}
 
====Piero Malvano====
Quando il ministro americano signor Hiram B. Otis acquistò Canterville Chase, tutti gli dissero che stava facendo una grossa sciocchezza, perché non c'era dubbio alcuno che il luogo fosse infestato dai fantasmi.<br>
Lo stesso Lord Canterville, che in fatto di onore era uomo di estremo puntiglio, si era sentito in dovere di farne cenno al signor Otis al momento di discutere le condizioni.<br>
— Noi stessi non abbiamo più avuto voglia di abitarvi, — disse Lord Canterville, — da quando la duchessa mia prozia, vedova del duca di Bolton, ebbe un attacco dal quale non riuscì più a riprendersi del tutto, dopo che due mani scheletriche le si erano posate sulle spalle mentre stava abbigliandosi per il pranzo.<br>
 
{{NDR|Oscar Wilde, ''Il fantasma di Canterville'', traduzione di Piero Malvano, Ed. Angolo Manzoni, 2010}}