Ravello: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Affascinato dalla bellezza di [[Ravello|Villa Rufolo]], Wagner esclamò:}} Ecco il giardino incantato di Klingsor! ([[Richard Wagner]])
*Non credo che su tutta la terra ci sia una proprietà meglio situata della villa o Palazzo Ruffoli di Ravello. Si può dire Villa o Palazzo o meglio ancora: quel giardino sistemato in mezzo alle rovine dell'antico Palazzo Ruffoli insieme, com'è d'obbligo, al giardino di un certo Mr {{sic|Reed}}. ([[Friedrich Spielhagen]])
*Quando, nel luglio 1882, a Bayreuth venne finalmente rappresentato "Parsifal", l'eco del successo ottenuto dall'opera arrivò fino a [[Ravello]] così come vi arrivò il nome del giardino di Klingsor. Qualcuno andò a sfogliare il registro degli ospiti illustri di villa Rufolo, rinvenne la romantica frase scritta di suo pugno da [[Richard Wagner|Wagner]] e sparse la voce che proprio là, a villa Rufolo, il maestro aveva composto quelle musiche. Nessuno si accorse, là per là, di quanto la realtà fosse più bella della fantasia: non si era semplicemente "ispirato" a villa Rufolo, Wagner, ma addirittura là dentro gli era parso di vedere le apparizioni maliziose delle “fanciulle-fiori” che si specchiavano dall'alto nel mare della costiera. E, semmai, all'architettura di villa Rufolo si ispireranno, in seguito, i vari scenografi del "Parsifal". ([[Vittorio Paliotti]])
*Raggiungemmo quindi l'antica Ravello e ci trovammo tutto ad un tratto in una città moresca, con torri e case di stile arabo, fabbricata di tufo nero solitaria e tranquilla, abbandonata, quasi morta, sopra una verde pendice del monte. Si direbbe che è segregata da tutto il resto del mondo; non si vedono che alberi e rocce e da qualche punto il mare in lontananza. Nei giardini si osservano alte torri nere, case di stile moresco con arabeschi in parte rovinati, finestre ad arco con piccole colonne. Sulla piazza del Mercato, presso la chiesa, sorge un antico edificio di architettura araba, con ornati di gusto fantastico e con colonne meravigliosamente lavorate negli angoli. Il tetto riposa sopra una graziosissima cornice. Questo edificio è designato col nome di teatro moresco e non vi è dubbio che era il palazzo degli antichi signori di Ravello, imperocchè questa città, ora deserta e derelitta, fu un tempo una colonia fiorente di Amalfi che contava trentaseimila abitanti. Ricche famiglie vi avevano introdotto il lusso a cui davano origine le loro relazioni con l'Oriente e il continuo commercio con i Saraceni stabiliti in Sicilia. ([[Ferdinand Gregorovius]])
*Ravello è un delizioso paese con un delizioso piccolo albergo nel quale incontrammo persone piene di charme. ([[E. M. Forster]])