William Shakespeare: differenze tra le versioni

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*Il Moro è franco e leale e giudica onesti tutti gli uomini, anche quelli che solo all'apparenza sono tali. ('''Iago''': atto I, scena III)
*Quando non c'è più rimedio è inutile addolorarsi, perché si vede ormai il peggio che prima era attaccato alla speranza. Piangere sopra un male passato è il mezzo più sicuro per attirarsi nuovi mali. Quando la fortuna toglie ciò che non può essere conservato, bisogna avere pazienza: essa muta in burla la sua offesa. Il derubato che sorride, ruba qualcosa al ladro, ma chi piange per un dolore vano, ruba qualcosa a se stesso. ('''Il Doge di Venezia''': atto I, scena III)<ref>L'ultimo periodo è citato nel testo della canzone ''Che cosa sono le nuvole'' di [[Pier Paolo Pasolini]] e [[Domenico Modugno]]</ref>
*Gli uomini dovrebbero essere quello che sembrano. ('''Otello''': atto IIII, scena III)
*Oh, ho perduto la mia reputazione! Ho perduto la parte immortale di me stesso, e ciò che resta è bestiale! ('''Cassio''', atto II, scena III)
*Oh, [[riguardi|guardatevi]] dalla [[gelosia]], mio signore. È un mostro dagli occhi verdi che dileggia il cibo di cui si nutre. [[beatitudini dalle opere teatrali|Beato]] vive quel [[mettere le corna|cornuto]] il quale, conscio della sua sorte, non ama la donna che lo tradisce: ma oh, come conta i minuti della sua dannazione chi ama e sospetta; sospetta e si strugge d'amore! ('''Iago''' ad Otello: atto III, scena III, traduzione italiana di Cesare Vico Lodovici).
*Quest'uomo è di rara onestà, e legge con sapienza in tutti i movimenti dell'anima umana... ('''Otello''', atto III, scena III)
*Lei però deve morire, affinché non tradisca altri uomini. ('''Otello''', atto V, scena II)
*'''Emilia''': Oh, ma chi ha potuto farvi questo? <br/>'''Desdemona''': Nessuno... Io... da sola... Emilia addio! Ricordami al cortese mio signore. Oh addio!... {{NDR|[[Ultime parole dalle opere teatrali|ultime parole]]}} (atto V, scena II; traduzione di Goffredo Raponi)
:'''''Emilia''': O, who hath done this deed? <br/>'''Desdemona''': Nobody; I myself. Farewell... Commend me to my kind lord: O, farewell!''
*Infamia, infamia, infamia! Se ci penso, so che l'avevo fiutata. O infamia! ('''Emilia''', atto V, scena II)
*'''Otello''': Domandate di grazia a quel demonio lì per che cagione mi ha così rovinato anima e corpo.<br/>'''Iago''': Non domandatemi più nulla. Quel che sapete sapete. Da ora in là non aprirò più bocca. (atto V, scena II, traduzione italiana di Cesare Vico Lodovici).
*È tutta colpa della [[Luna]], quando si avvicina troppo alla Terra fa impazzire tutti. (Otello: atto V, scena II)