Benito Mussolini: differenze tra le versioni

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*Io non mi opposi [alla campagna italiana in Abissinia]. Desideravo anzi distruggere la ridicola illusione che è nobile parteggiare per i deboli... Ho anche affermato che era immorale mandare armi a quei crudeli e brutali Abissini e, al tempo stesso, negarle ad altri che compiono azioni onorevoli. ([[Lord Mottistone]])
*''L'enorme tragedia del sogno sulle spalle curve del | contadino | Manes! Manes fu conciato e impagliato, | Così Ben e ''[[Clara Petacci|la Clara]]'' a [[Milano]] | per i calcagni a Milano | Che i vermi mangiassero il torello morto | [[Dioniso|DIGENES]], διγενές, ma il due volte crocifisso | dove lo trovate nella storia? | eppure dite questo al [[Thomas Stearns Eliot|Possum]]: uno schianto, non una lagna, | con uno schianto, non con una lagna, | Per costruire la città di Dioce che ha terrazze color delle stelle, | Gli occhi miti, sereni, non sdegnosi, | fa parte del processo anche la pioggia. | Quello di partire non è il modo | e l'albero di olivo soffiata bianchezza nel vento | lavata nel [[Fiume Azzurro|Kiang]] e nell'[[Fiume Han (Cina)|Han]] | che bianchezza aggiungerai a questo candore, quale candore?'' ([[Ezra Pound]])
:''The enormous tragedy of the dream in the peasant’s bent | shoulders Manes! Manes was tanned and stuffed, | Thus Ben and ''la Clara a Milano'' | by the heels at ''Milano'' | That maggots shd/ eat the dead bullock | DIGENES, διγενές, but the twice crucified | where in history will you find it? | yet say this to the Possum a bang, not a whimper, | with a bang not with a whimper, | To build the city of Dioce whose terraces are the colour of stars.| What you depart from is not the way | and olive tree blown white in the wind | washed in the Kiang and Han | what whiteness will you add to this whiteness, what candor?'' ([[Ezra Pound]])
*L'onorevole Mussolini ha tutte le fortune politiche: a me l'opposizione ha sempre dato fastidi e travagli, con lui se ne va dal Parlamento e gli lascia libero il campo. ([[Giovanni Giolitti]])
*L'uomo, nella sua realtà, era di corta intelligenza, correlativa alla sua radicale deficienza di sensibilità morale, ignorante di quella ignoranza sostanziale che è nel non intendere e non conoscere gli elementari rapporti della vita umana e civile, incapace di autocritica al pari che di scrupoli di coscienza, vanitosissimo, privo di ogni gusto in ogni sua parola o gesto, sempre tra il pacchiano e l'arrogante. ([[Benedetto Croce]])