Fëdor Dostoevskij: differenze tra le versioni

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==''L'eterno marito''==
===[[Incipit]]===
====Alfredo Polledro====
Venne l'estate, e Velciàninov, contro ogni attesa, restò a Pietroburgo. Il suo viaggio nel sud della [[Russia]] era andato a monte, e della causa neppur si prevedeva la fine. Questa causa – una lite per la proprietà – stava prendendo una pessima piega. Ancora tre mesi addietro aveva un aspetto tutt'altro che complicato, poco meno che in controverso; ma, chi sa come, improvvisamente tutto era mutato. "E in generale tutto ha preso a mutarsi in peggio!": questa frase Velciàninov aveva cominciato a ripeterla tra sé con acredine e di frequente.
 
====Serena Prina===
Venne l'estate, e Vel'čaninov, contro ogni sua aspettativa, si fermò a Pietroburgo. Il viaggio nel Sud della Russia era andato a monte e per il suo processo non si vedeva una conclusione. Questo processo, una lite per una proprietà, aveva preso una piega delle peggiori. Ancora solo tre mesi prima sembrava del tutto privo di complicazioni, quasi indiscutibile; ma all'improvviso era come tutto mutato. "E in generale tutto ha cominciato a volgere al peggio!" era questa la frase che Vel'čaninov aveva cominciato a ripetere tra sé spesso e con gioia maligna. <!-- p. 9 -->
 
===Citazioni===
*Un tal uomo nasce e si sviluppa unicamente per prender moglie e, ammogliatosi, immediatamente si trasforma in un accessorio della moglie, perfin nel caso in cui gli accadesse di avere un suo proprio, incontestabile carattere. Principale connotato di un tal marito è il noto ornamento. Non essere [[mettere le corna|cornuto]] egli non può, esattamente come il sole non può non risplendere; ma egli di questo non soltanto non sa mai nulla, ma non può nemmeno mai venir a sapere per le leggi stesse della natura. (p. 45)
*"È una di quelle donne," pensava, "che sembrano nate apposta per essere delle mogli infedeli. Queste donne non cadono mai in fallo quando sono fanciulle; la legge della loro natura vuole che per farlo siano immancabilmente sposate. Il marito è il primo amante, ma soltanto dopo le nozze. Nessuna riesce a sposarsi in modo più abile e facile di loro. Per il primo amante la colpa è sempre del marito. E tutto avviene nella massima sincerità; fino alla fine si sentono in sommo grado nel giusto e, naturalmente, del tutto innocenti." (IV, 2019, pp. 46-47)
*Secondo la sua opinione {{NDR|di Vel'čaninov}}, l'essenza di questi mariti stava proprio nell'essere, per così dire, degli «eterni mariti» o, meglio, di essere, nella vita, soltanto mariti e niente di più. "Uomini di questo genere vengono al mondo e si sviluppano unicamente per prendere moglie e, ammogliati, per trasformarsi in accessori della moglie, anche nel caso che essi abbiano un proprio incontestabile carattere. Il distintivo principale di tali mariti è l'ornamento che tutti conoscono. Non possono non essere cornuti, come non può il sole non splendere; essi non solo non lo sanno mai, ma neppure potranno mai venirlo a sapere per le leggi stesse della natura." (IV, 2000, pp. 75-76)
*Tutto lo scopo della sua vita, che gli era balenata davanti in una luce così gioiosa, all'improvviso era sprofondato nella tenebra eterna. Questo scopo consisteva precisamente – pensava adesso ogni momento – nel far sì che Liza ogni giorno, ogni ora e per tutta la vita senza interruzione avvertisse l'amore di lui nei suoi confronti. "Nessun uomo può né potrebbe mai avere uno scopo più elevato!" meditava in preda a cupa esaltazione. "Se anche esistessero altri scopi, nessuno di essi potrebbe essere più sacro di questo!" "L'amore di Liza," fantasticava, "avrebbe purificato e posto rimedio a tutta la mia vita precedente, fetida e inutile; invece che pensare a me, ozioso, vizioso e ormai finito, avrei allevato per la vita un essere puro e meraviglioso, e per questo essere tutto mi sarebbe stato perdonato, e tutto avrei perdonato a me stesso." (X, 2019, p. 107)
*I pensieri elevati vengono non tanto da un ingegno elevato, quanto da sentimenti elevati. (XIII, 2019, p. 150)
 
===[[Explicit]]===
====Serena Prina===
Pavel Pavlovič tornò in sé, allargò le braccia e si diede a correre a rotta di collo; il treno già si stava muovendo, ma in qualche modo fece in tempo ad aggrapparsi e saltò al volo sul suo vagone. Vel'čaninov rimase alla stazione e solo verso sera si rimise in viaggio, dopo aver atteso un nuovo treno e seguendo il percorso di prima. A destra, dalla conoscente del distretto, non andò, non era affatto dell'umore giusto. E come ebbe a dolersene in seguito! <!-- p. 192 -->
 
==''L'idiota''==
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*Fëdor Dostoevskij, ''L'adolescente'', traduzione di Eva Amendola Kühn, prefazione di Angelo Maria Ripellino, Einaudi, Torino, 1957. ISBN 8806144545
*Fëdor Dostoevskij, ''L'adolescente'', traduzione di Maria Rita Leto e Anton Maria Raffo, introd. e note di M.R. Leto, Collana Oscar, Milano, Mondadori, 1987, ISBN 978-88-04-29810-6.
*Fëdor Dostoevskij, ''L'eterno marito'', traduzione di Alfredo Polledro, BMM, 1952.
*Fëdor Dostoevskij, ''L'eterno marito'', introduzione di Giovanna Spendel, traduzione di Giacinta De Dominicis Jorio, BUR, Milano, 2000<sup>2</sup>. ISBN 8817173215
*Fëdor Dostoevskij, ''L'eterno marito'', BMMtraduzione di Serena Prina, 1952Feltrinelli, Milano, 2019. ISBN 978-88-07-90323-6.
*Fëdor Dostoevskij, ''Memorie dal sottosuolo'', Mondadori, 1989.
*Fëdor Dostoevskij, ''Memorie dal sottosuolo'', traduzione di Milli Martinelli, BUR, Milano, 1995. ISBN 88-17-86559-1