Nora Beloff: differenze tra le versioni

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*Tito rinunciò agli sforzi fatti per essere uno Stalin jugoslavo solo quando il paese fu sul punto di morire di fame. Allora pensò bene di rivolgersi all'occidente, avendo realizzato di non avere alternative. (p. 153)
*Contrariamente all'opinione diffusa in occidente, gli jugoslavi non hanno mai specificamente ripudiato la "dottrina Breznev" sulla "sovranità limitata", ovvero il diritto affermato dall'Unione Sovietica di intervenire militarmente in sostegno di un regime comunista la cui esistenza fosse messa in discussione. (p. 180)
*Una delle ironie della storia contemporanea è che l'occidente ha avallato l'attuale regime jugoslavo proprio per la sua condizione di paese non allineato, mentre, secondo Tito e i suoi successori, le relazioni della Jugoslavia con i paesi in via di sviluppo sono state usate per sostenere un continuo e violento attacco all'occidente. In termini di potenza, il [[Movimento dei paesi non allineati|gruppo dei paesi non allineati]] conta meno di niente; la maggior parte di quei paesi acquista le armi sui mercati mondiali soprattutto per combattersi a vicenda. Però, come gli jugoslavi hanno imparato per esperienza diretta, nelle battaglie propagandistiche all'Onu, all'Unesco e in altre sedi internazionali, il loro numero conta moltissimo. (p. 191)
*È difficile dire se la Jugoslavia ha mai causato seri inconvenienti ai sovietici. Questo è un problema ancora aperto. I diplomatici e i giornalisti jugoslavi che hanno relazioni con l'occidente tendono, per ovvie ragioni, a esagerare le divergenze che possono esistere tra i due paesi. (p. 193)