Josip Broz Tito: differenze tra le versioni

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*Sotto Tito t'insegnavano a studiare, per migliorarti, magari per diventare un medico, un dottore e guadagnare bene per vivere bene, com’era giusto. Oggi lo sapete quanto prende un primario in Serbia? 300 euro al mese e non arriva a sfamare i suoi figli. I bimbi vedono che soldi, donne, benessere li hanno solo i mafiosi: è chiaro che il punto di riferimento diventa quello. C’è emergenza educativa in Serbia. L’educazione dobbiamo far rinascere. ([[Siniša Mihajlović]])
 
===[[MilovanNora GilasBeloff]]===
*Alla vigilia della sua morte, possedeva castelli, palazzi, ville, padiglion di caccia pieni di oggetti di ogni genere donatigli da coloro che volevano o dovevano fargli un favore. Quando viaggiava nel paese - e accade spesso - preferiva dormire nelle sue proprietà. Però, diversamente dal suo amico rumeno Ceausescu, non fu nepotista, non creò una dinastia e non si preoccupò di ciò che sarebbe stato di quelle ricchezze dopo la sua morte. Come per molti uomini di affari di successo, il lavoro fu più importante delle relazioni umane. Gli infermieri che lo assistettero durante la sua ultima malattia a Lubiana riferirono che, a parte le visite ufficiali dei parenti e dei fedeli, fu molto solo.
*Fascino e astuzia hanno permesso a Tito di presentarsi per oltre trent'anni agli occidentali come un amico tormentato ma deciso, e i suoi seguaci e successori sono stati abili nel sostenere e arricchire la tesi secondo cui sarebbero spiacenti ma comunque costretti a tornare all'ovile sovietico se l'occidente non desse loro ciò di cui hanno bisogno.
*Il giudizio generale su Tito, suggerito in Jugoslavia dal partito comunista in quarant'anni di monopolio dei mass media e ampiamente diffuso e condiviso all'estero, è che colui che dominò tanto a lungo quel paese fu, pur con colpe ed errori, un grande patriota e un politico visionario. Un esame attento della sua vita smentisce completamente tali valutazioni. Infatti, Tito, come patriota nacque tardi. Egli si identificò con la Jugoslavia solo dopo i 42 anni. Nel 1914, quando scoppiò la prima guerra mondiale, l'idea jugoslavia era già ampiamente diffusa nei Balcani, e Tito aveva ventidue anni. Egli fece allora la sua prima esperienza di guerra come sottufficiale di quell'esercito austro-ungarico che invase la Serbia e, probabilmente, coloro che avrebbero potuto diventare suoi compatrioti furono tra i primi che uccise.
*Tito non permise mai che il suo credo marxista interferisse con il suo desiderio di impressionare non solo i suoi compatriotti, ma anche i rappresentanti esteri. Ma il proletariato, avendo vinto la guerra di classe permise a Tito, suo rappresentante di diritto, di godere e di adornarsi dei paludamenti del potere propri di un re ereditario o di un barone.
 
===[[Milovan Gilas]]===
*Credo sia stato uno dei quattro grandi personaggi del comunismo mondiale, con Lenin, Stalin e Mao. Tra i suoi meriti, certo, c'è quello di aver saputo tenere insieme un paese che, già prima del comunismo, era in via di disfacimento. E poi si possono ricordare tra le cose positive la guerra anti-fascista e l'industrializzazione del paese, compiuta in pochi anni, sia pure spesso con brutalità. L'altro suo grande merito fu lo strappo con l'Urss. Oggi è forse sottovalutato, eppure fu l'inizio della caduta del comunismo. Ma oggi Tito è attaccato da tutti: gli sloveni lo hanno rimosso, i serbi lo considerano un nemico del loro nazionalismo, i croati un nemico per il loro anti-comunismo. Anche se lo definiscono 'un grande croato'...
*I [[re]] sono uomini come tutti gli altri: rari sono, anche tra loro, quelli che hanno una natura da capi e da autocrati. Insieme alla corona, i sovrani ereditano anche un'etichetta, tradizioni e limiti, con la conseguenza che non sono numerosi tra loro quelli che mostrano tendenze a governare in maniera davvero regale, da monarca assoluto. E, per quanto riguarda la signoria assoluta, molti re potrebbero invidiare Tito, e più di un sovrano l'ha anche fatto. Se ne suo stile e nelle sue maniere qualcosa non sembrava regale, andava attribuito alla sua origine sociale e alla sua scarsa istruzione. Tito non fondò una dinastia perché era un uomo politico abile e dotato: i comunisti non l'avrebbero approvato, il popolo avrebbe addirittura voltato le spalle a questo suo nuovo re.<br>E del resto, una corona non era più necessaria: Tito era comunque un signore assoluto, e proprio in quanto tale era fatto oggetto di onori e deteneva un potere, quali i re odierni neppure si sognano.