Demetrio Volcic: differenze tra le versioni

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==''Sarajevo. Quando la storia uccide''==
*La [[Bosnia ed Erzegovina|Bosnia]] è l'unica delle ex repubbliche jugoslave a non avere una maggioranza etnica. Sembra una miniatura della vecchia jugoslavia. Vi convivono il 43 per cento circa di musulmani, il 32 per cento di serbi e il 17 per cento di croati. Solo in poche zone esiste una netta compattezza etnica. I 4,3 milioni di anime sono sparsi a pelle di leopardo. (pp. 7-8)
*A Zagabria e Belgrado considerano la nazione bosniaca una delle tante invenzioni di Tito. Che nazione può essere, se non possiede una propria lingua ma è costretta a usare il [[Lingua serbo-croata|serbocroato]]? Solo il machiavellismo comunista poteva inventare un gruppo così; lo faceva anche Stalin. Dando alla Bosnia lo status di una repubblica federale Tito puniva la Serbia senza premiare i croati. Questi durante il nazismo si erano impossessati della regione inventando a loro volta la categoria dei croati-musulmani. (p. 9)
*{{NDR|Su [[Alija Izetbegović]]}} Si piega e si spezza; più che un protagonista è una vittima con le stigmate della sua terra, da sempre definita «triste Bosnia». (p. 12)
*{{NDR|Su [[Radovan Karadžić]]}} Sembra uno di quelli che si mettono a consultare libri per risolvere il proprio caso. Si considera un poeta, un grande poeta. Se leggesse queste righe rimarrebbe offeso da una sola affermazione: i suoi versi sono roboanti e zoppicano. Ha avuto «una visione terribile, con la città che brucia come l'incenso, come le nostre coscienze e consapevolezze che se ne vanno in fumo». Nelle sue poesie compaiono «pioppi come fossero carri blindati e armati». (p. 32)