Lenin: differenze tra le versioni

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*Da noi si guarda la cooperazione con disprezzo, non comprendendo l'importanza esclusiva che ha la cooperazione, dal punto di vista del passaggio a un ordine nuovo per la via più semplice, facile a accessibile ai contadini.<ref>Da ''Le cooperative sotto il socialismo'', in ''Opere scelte'', Editori riuniti, 1965.</ref>
*Dal momento che non si può parlare di una ideologia indipendente, elaborata dalle stesse masse operaie nel corso del loro movimento, la questione si può porre ''solamente così'': o ideologia [[Borghesia|borghese]] o ideologia socialista. Non c'è [[via di mezzo]] (poiché l'umanità non ha creato una «terza» ideologia e, d'altronde, in una società dilaniata dagli antagonismi di classe, non potrebbe mai esistere una ideologia al di fuori o al di sopra delle classi). Perciò ''ogni'' diminuzione dell'ideologia socialista, ''ogni allontanamento'' da essa implica necessariamente un rafforzamento dell'ideologia borghese. (da ''Che fare?'', in ''Opere scelte''<ref name=mitch>Citato in Juliet Mitchell, ''La condizione della donna'' (''Woman's Estate''), traduzione di Giovanna Stefancich, Giulio Einaudi Editore, Torino, 1972.</ref>)
*È molto più difficile impadronirsi di una decina di teste forti che non di un centinaio di imbecilli.<ref>Da ''Che fare?'', 1902; citato in ''[https://www.marxists.org/italiano/lenin/1902/3-chefare/cf4.htm Che fare?]'', ''.marxists.org''.</ref>
*Epurandosi un [[partito]] si rafforza. (da ''Che fare?'')
*Finché le donne non saranno chiamate, non soltanto alla libera partecipazione alla [[vita]] [[politica]] generale, ma anche al servizio civico permanente o generale, non si potrà parlare non solo di [[socialismo]], ma neanche di [[democrazia]] integrale e duratura. (da ''I compiti del proletariato nella rivoluzione attuale'', in ''Opere scelte'''<ref name=mitch/>)