Guerra del Kosovo: differenze tra le versioni

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==Citazioni==
*Certo, bisogna ammettere che si tratta di una tragedia per i serbi e una vera ingiustizia, leggi un affronto al loro orgoglio e alla loro storia. Ma questa ingiustizia se la sono cercata. Ho visto, in Kosovo, gli «insediamenti» per i serbi che il regime di Milosevic andava costruendo nel vano sforzo di rettificare gli squilibri demografici. E chi erano questi poveri «coloni»? Gli infelici civili serbi che avevano vissuto nella Krajina in Croazia, fino a quando la guerra di conquista scatenata dal loro indomito leader non aveva provocato un immane disastro, costringendoli ad abbandonare fattorie e villaggi che occupavano da secoli. A costoro era stata promessa una nuova terra nella regione colonizzata dall' Albania, ma da qui sono stati sradicati e scacciati ancora una volta. Che fine avranno fatto? Forse stanno scagliando sassi contro i McDonald's di Belgrado, e giurano ardentemente di non dimenticare mai le perdute glorie del 1389, ma forse di tanto in tanto si chiederanno dov'è che hanno fatto il primo di una lunga catena di sbagli. ([[Christopher Hitchens]])
*Dire agli albanesi del Kosovo che non avranno mai diritto all'autodeterminazione, è stupido, è un nonsenso politico. Come è altrettanto folle promettere l'indipendenza. L'unica soluzione alla crisi kossovara passa attraverso l'armonizzazione di queste due tesi contrapposte. Ciò che è stato raggiunto nel nord della ex Jugoslavia a prezzo di guerre sanguinose, nel sud deve essere ottenuto con mezzi pacifici. Del resto qui non è più in gioco la "Grande Serbia": il sogno di Milosevic è definitivamente svanito in Bosnia, dove il 25% della popolazione è di etnia serba. Il Montenegro, ad esempio, pur facendo parte della federazione jugoslava, ha oggi molta più autonomia di quella che aveva il Kosovo nel '74, ai tempi di Tito. Inoltre, nel Kosovo i serbi sono soltanto il 2% della popolazione. Dunque il richiamo del sangue non c'entra nulla, in ballo c'è soltanto la lotta per il potere in corso a Belgrado, dove la gente non ne può più della crisi economica, dell’embargo e di una folle dittatura. ([[Sali Berisha]])
*Il conflitto è già incominciato. A metà marzo, per la seconda volta, gli abitanti del Kosovo avevano pacificamente votato per loro indipendenza, da raggiungere attraverso il dialogo politico. Milosevic ha colto così l'occasione per imprimere un ulteriore giro di vite, massacrando decine di civili inermi. ([[Sali Berisha]])
*L'idea della 'guerra umanitaria' si è formata sostanzialmente in quell'occasione: quando si decide di bombardare, di ammazzare, conviene garantire che dopo arriveranno gli aiuti. Certo si tratta di molto danaro, ma in fondo costa quanto un giorno o due di guerra, è un costo aggiuntivo che vale la spesa: è pubblicità, è comunicazione. E il mondo 'umanitario', in buona misura, è stato al gioco. ([[Gino Strada]])
*Ma perché Milosevic insisteva tanto per mantenere anche il controllo esclusivo sul Kosovo, dove la popolazione albanese sfiorava il 90%? «In quel caso - rispose Milosevic freddamente - è per motivi storici». È un peccato, in retrospettiva, che ci sia voluto tanto tempo per diagnosticare questa patologia tipicamente serba, un connubio tra arroganza e vittimismo, grazie alla quale tutto quello che appartiene a loro è di loro esclusivo possesso, mentre quello che appartiene agli altri rimane sempre negoziabile. ([[Christopher Hitchens]])