Cesare Prandelli: differenze tra le versioni

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{{Intestazione2|''Dai Genoa, facciamo un'opera d'arte''|Intervista di Fabrizio Salvio, ''SportWeek'', nº 10 (927), 9 marzo 2019, pp. 64-68}}
*Mi piace pensare che, quando entro a [[Stadio Luigi Ferraris|Marassi]], entro in uno stadio "vero", con la gente che ti respira addosso.
*{{NDR|Sulla sua idea di calcio}} Mi accontento di un gruppo che faccia le cose che sa fare, purché ci metta grande intensità. Io non sono un dogmatico, non ho un sistema di gioco fisso, sono più interessato alle qualità dei calciatori. Percorro la strada che di volta in volta mi sembra la migliore.
*[Insegno] ai miei a non sentirsi inferiori a nessuno e a fare la partita. Mi piace che una squadra sia esuberante e anche un po' sfacciata.
*I [[Firenze|fiorentini]] non si sentono secondi a nessuno.
*Chi allena i giovani ha una missione, far emergere il talento individuale. Deve lavorare sulla tecnica, non sugli schemi.
*[[Giovanni Trapattoni|Trapattoni]] diceva che un commissario tecnico è un condannato a morte: l'unica cosa che ignora è quando arriverà la sua ora, ma è certo che prima o poi arriva. Se accetti questa verità, sei consapevole di essere a termine.