Azar Nafisi: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 7:
*In Iran ci sono migliaia di giovani in carcere, centinaia di giornalisti imprigionati, ma [[Hassan Rouhani|Rohani]] può permettersi di sedersi di fronte a Christiane Amanpour della Cnn e di dire che nessun rappresentante della stampa è in carcere senza che nessuno ribatta. La libertà di fare questo gliela dà l'Occidente, i vostri media, i vostri governi. Rohani mente perché sa che può farlo, che nessuno gliene chiederà conto. All'estero mostra due facce perché gli viene consentito, perché può parlare alle Nazioni Unite del diritto dell'Iran ad avere accesso alla tecnologia nucleare senza che nessuno gli chieda dei diritti degli iraniani.
*Credete davvero che faccia parte della nostra cultura uccidere una ragazza che ha tentato di difendersi da uno stupro? Gettare acido sulla faccia delle [[Condizione della donna in Iran|donne]]? Dare in sposa una tredicenne a un uomo molto più anziano di lei che ha già due mogli? Non è questo l'Iran vero. L'Iran vero è quello della gente stremata dalla crisi economica, soffocata dall'inquinamento, minacciata dal fanatismo di chi usa la religione per terrorizzare il popolo.
 
{{Int|Intervista de ''La stampa''|da ''[https://www.lastampa.it/2015/09/21/cultura/azar-nafisi-anche-lindifferenza-un-tiranno-sconfiggetela-con-un-romanzo-JFhWElQwBQY1EEiLVg7jkL/pagina.html Azar Nafisi, anche l’indifferenza è un tiranno: sconfiggetela con un romanzo]'', ''Lastampa.it'', 2015}}
*{{NDR|Sulla [[Rivoluzione iraniana]]}} Che i regimi oppressivi prima brucino i libri e poi uccidano le persone non era più un concetto astratto e non faceva più parte delle esperienze degli altri; era diventato un aspetto della mia realtà personale e una parte integrante della mia esperienza quotidiana. Il regime islamico prese di mira innanzitutto i diritti umani e le libertà individuali, tutto quello che suggeriva differenza e diversità, e le sue prime vittime furono le donne, le minoranze e la cultura. Oltre a emanare leggi contro le donne e le minoranze, colpì gli scrittori, i poeti, gli artisti, i musicisti, i giornalisti. Disse che gli studi accademici, umanistici e sociali in particolare, erano nocivi. L'ayatollah Khomeini giunse a definire le università «la fonte di ogni sciagura»; erano più pericolose delle bombe. Presto furono chiuse in nome della «Rivoluzione culturale», la resistenza e i cortei universitari furono repressi, e così molti persero la vita o i mezzi per vivere.
*I capolavori dell'arte, della letteratura e della filosofia minacciano le tirannie perché incoraggiano a pensare liberamente, immaginare, mettere in discussione le idee preconcette e l'autorità stabilita. Nessun sermone, nessuna forma di correttezza politica può sostituire la profonda empatia che nasce dall’immaginazione, quando questa ci fa vivere le esperienze di altre persone e ci apre gli occhi su idee e punti di vista di cui ignoravamo l'esistenza.
*Nelle democrazie non spetta solo ai politici ma a tutti i cittadini difendere quelli che considerano i loro diritti e libertà.
 
{{Int|Intervista di ''Il foglio''|da ''[https://www.ilfoglio.it/gli-inserti-del-foglio/2015/10/10/news/fuoco-di-liberta-88810/ Fuoco di libertà]'', ''Ilfoglio.it'', 10 ottobre 2015}}
*Internet è così utile per fornire informazioni, ma questo non basta per pensare. Ed è questo che mi preoccupa, quando non facciamo pensare la gente. E poi c’èc'è il problema della realtà virtuale.
*L'occidente, e l'America hanno beneficiato del meglio dei rifugiati. Fin dalla Seconda guerra mondiale, basti pensare a Einstein, Arendt, Adorno, Mann e poi Milosz e Brodskij. Anzitutto ciò costituiva una buona pubblicità per l'occidente, ma al tempo stesso era un buon segnale per i giovani scrittori o ricercatori che vivevano ancora nei paesi d’origine: sapevi che saresti il benvenuto. E onorare questi scrittori obbligava anche i dittatori a fare molta attenzione e non uccidere quelle grandi menti; se diventi così famoso, è molto più difficile toccarti.
*Ero a Dublino per Amnesty a introdurre [[Malala Yousafzai|Malala]] che doveva ricevere un premio. E dei ragazzi mi dissero: ‘Oh! Incontrerai Malala! È così cool!’. E ho pensato: ecco cosa sta facendo di noi l'occidente. Questa ragazza è diventata famosa perché si è beccata un proiettile, e i ragazzi pensano: figo! Diamo premi Nobel per la cultura ma priviamo i ragazzi della capacità di pensare. Dovremmo dire loro: se vi piace Malala, allora leggete!