Indro Montanelli: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Indro Montanelli==
[[File:Indro Montanelli 1936.jpg|miniatura|Indro Montanelli, ufficiale del Regio Esercito, 1936]]
*A me, invece, [[Beppe Grillo|Grillo]] piace. Lo considero il più efficace comico in circolazione. Anzi: «comico» non è la parola giusta. Grillo non è un comico, non è un moralista, non è un predicatore: è tutte queste cose insieme. Nel panorama dello spettacolo italiano, dove abbonda il bollito misto, è un'eccezione ambulante (e urlante). Lei ha ragione quando dice che Grillo esagera. Non soltanto esagera; provoca anche, e insulta, e offende. Ma tutte le categorie di giudizio, con un tipo così, risultano inadeguate. Grillo appartiene ad una specie animale particolare, formata da un solo esemplare: lui. O lo strozziamo o lo applaudiamo. Io, appena posso, lo applaudo. Perché i suoi eccessi, a differenza di quelli di [[Vittorio Sgarbi|Sgarbi]], odorano di bucato.<ref name=Grillo>Da ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1996/gennaio/11/Beppe_Grillo_incubo_esilarante_co_0_9601114281.shtml Beppe Grillo, un incubo esilarante]'', ''La stanza di Montanelli'', ''Corriere della Sera'', 11 gennaio 1996.</ref>
*A suo tempo imprigionato dagl'israeliani per complicità col terrorismo palestinese, e liberato per l'intervento del Vaticano con l'impegno di astenersi dalla politica, l'Arcivescovo libanese di Gerusalemme [[Hilarion Capucci]] ha dichiarato in un'intervista all'''Europeo'' che i rivoltosi di Gaza e della Cisgiordania non ricevono ordini da nessuno: «Li prendono solo da Dio, loro unico leader». Lo abbiamo sempre detto, noi: a grattare un arabo, anche se cristiano e Monsignore, viene fuori un Ayatollah. Ma forse non c'è neanche bisogno di grattare.<ref>Da ''Il meglio di «Controcorrente» 1974-1992'', Rizzoli, Milano, 1993.</ref>
*[[Gianni Agnelli|Agnelli]] ha detto che non siamo nella repubblica delle banane, però qualche banana in Italia c'è, perché avvengono cose veramente singolari.<ref>Citato in Marco Travaglio, ''Bananas'', Garzanti, Milano, 5 maggio 2001.</ref>
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*Non do più nessun significato a queste due parole {{NDR|destra e sinistra}}, le ritengo un cascame, un residuato di situazioni oramai defunte. [[Destra e sinistra]] non hanno più nessun significato e credo che noi ci stiamo attardando su una terminologia arcaica, oramai da seppellire.<ref>Radio Radicale, [https://www.radioradicale.it/scheda/598/599-elezioni Elezioni], 38:58-39:26, 25 maggio 1979.</ref>
*Non mi si portino i soliti argomenti astratti, tipo la sacralità della vita: nessuno contesta il diritto di ognuno a disporre della sua vita, non vedo perché gli si debba contestare il diritto a scegliere la propria morte.<ref>Citato in Enrico Bonerandi, ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/12/13/montanelli-pronto-morire.html Montanelli: pronto a morire]'', '' la Repubblica'', 13 dicembre 2000, p. 36.</ref>
*Non sono certo che il grande pubblico sia in grado di capire che Beppe Grillo costituisce la versione genovese del folletto dispettoso delle fiabe, un incubo esilarante, il rigurgito della nostra cattiva coscienza. Chissà: forse è meglio che rimanga «off limits», per il suo stesso bene. Anche se mi mancherà.<ref name="Grillo">Da ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1996/gennaio/11/Beppe_Grillo_incubo_esilarante_co_0_9601114281.shtml Beppe Grillo, un incubo esilarante]'', ''La stanza di Montanelli'', ''Corriere della Sera'', 11 gennaio 1996.</ref>
*{{NDR|Il Polo delle Libertà}} Non venga a farci credere che è costretto all'[[Aventino (espressione)|Aventino]] dal clima di violenza creato dall'Ulivo. Dove diavolo la vede questa violenza? Mi basta guardare la faccia di [[Romano Prodi|Prodi]] 1996 per metterla a confronto con quella di Mussolini 1924 per escludere che in Italia corriamo il pericolo di una dittatura. Per fare una dittatura ci vuole un dittatore.<ref>Citato in Alessandro Longo, ''[https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2018/03/17/news/aventino-191559602/?ref=pwa-rep-hp-2-1-1 Perché si dice Aventino]'', ''Rep.repubblica.it'', 17 marzo 2018.</ref>
*{{NDR|Su [[Slobodan Milošević]]}} Oltre che un despota, lo ritengo anche un satrapo della razza dei [[Nicolae Ceaușescu|Ceausescu]], avido non solo di potere, ma anche di denaro, e credo che la sorte che si merita sia un bel plotone di esecuzione. Purché composto da serbi, al comando di un serbo, e in esecuzione di una sentenza emessa da un tribunale serbo e motivata non tanto da generici crimini contro l'umanità, che sono sempre – salvo casi di monumenti all'orrore come l'[[Olocausto]] – oggetto di discussione e dissensi; ma dal più grande e imperdonabile delitto di cui Milosevic si è macchiato nei confronti non soltanto dei serbi: la distruzione della Nazione Jugoslava, che la Monarchia serba aveva fondato dopo la prima guerra mondiale; che il croato [[Josip Broz Tito|Tito]] aveva difeso coi denti e restaurato dopo la seconda, dando alla Balcania un esempio e un puntello di stabilità; e che Milosevic e il suo compare croato [[Franjo Tuđman|Tudjman]] distrussero per poter restare ciascuno padrone in casa sua; e sulle cui macerie si scatenarono tutte le violenze (Bosnia, [[Kosovo]]) che hanno insanguinato e continuano a insanguinare quel povero Paese.<ref>Da ''[http://www.corriere.it/solferino/montanelli/01-04-29/01.spm Chi deve processare Milosevic?]'', ''La stanza di Montanelli'', ''Corriere della Sera'', 29 aprile 2001.</ref>