La Repubblica (dialogo): differenze tra le versioni

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==Citazioni su ''La Repubblica''==
*Che la filosofia debba provare a educare gli adulti e, in particolare, a insegnare loro a essere adulti era già il messaggio della ''Repubblica'' di Platone. Nel dialogo, Trasimaco sostiene che le uniche cose per cui vale la pena di vivere sono il denaro, il potere e la soddisfazione della lussuria; l'articolata replica di Platone è che vi sono molte altre cose per cui vale la pena vivere, oltre ai beni materiali. Credeva che il mondo potesse essere migliorato, così come le persone, con l'uso della ragione, comprese la ragione teoretica e la filosofia pura. ([[Hilary Putnam]])
* La democrazia alla quale si riferisce Platone non è la nostra. [[Democrazia]] per lui è la [[demagogia]], ossia la liceità che porta al [[caos]]. Il difetto della demagogia è ai suoi occhi l'eccesso assoluto di libertà che scivola nella licenza. è in questa situazione che l'uomo scatena i suoi istinti peggiori. [...] Ogni governo - egli ci dice - è esposto al deterioramento. Le tre forme di governo che Platone ha immaginato - quelle "del migliore", "dei pochi" e "dei molti" - possono corrompersi. Ma il peggiore di tutti è il [[aristocrazia|governo "del migliore"]]: il re che si trasforma in [[tiranno]]. Platone non è mai stato tenero con i tiranni. ([[Giovanni Reale]])
*Sobbalzo all'idea che ci sia ancora qualcuno che prenda sul serio l'analisi che Popper ha dedicato a Platone - a "quell'acerrimo nemico della libertà", come sottoscrive acriticamente [[Marcello Pera]] - senza interrogarsi sui testi, controllarne le citazioni, metterle a confronto. Operazioni elementari. Oggi forse sconosciute ai più, ma alle quali uno studioso che ambisca a questo ruolo, o che ne abbia memoria, non può sfuggire.([[Giovanni Reale]], 23 agosto 2002)
 
==Bibliografia==