Luigi Barzini (1874-1947): differenze tra le versioni

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*Così giovane e già così Barzini? Sì.<ref>Citato in Marzio Breda, ''[http://www.corriere.it/cultura/17_marzo_30/simona-colarizi-luigi-barzini-marsilio-69a9e3d8-156e-11e7-9957-bbceb60275cc.shtml L’Italia che si specchia in Barzini]'', ''Corriere.it'', 31 marzo 2017</ref>
*La [[civiltà]] è una cosa bellissima, ma orribilmente monotona.<ref>Da ''Nell'estremo oriente'', Madella, 1915.</ref>
 
==''L'Argentina vista come è''==
 
=== [[Incipit]] ===
<div align="right">Da bordo del ''Venezuela'', 12 ottobre.</div>
Chi può udire senza commozione profonda il grido che si leva da una nave carica d'emigranti, nel momento della partenza, quel grido al quale risponde la moltitudine assiepata sulle banchine, urlo disperato di mille voci rauche di pianto? Gridano addio! E par che gridino aiuto!...
 
== ''Al fronte'' ==
 
=== [[Incipit]] ===
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''2 giugno 1915.''
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Ho vissuto i primi sei giorni della guerra sulla fronte friulana. Al settimo giorno tutte le persone che non abitano permanentemente quelle terre, giornalisti compresi, sono state invitate a ritirarsi. In questo momento e nelle condizioni attuali la misura è giustificata. L'opinione pubblica non interpreti l'allontanamento della stampa dai campi di battaglia come un provvedimento di politica interna. Sento il dovere di dirlo subito, altamente, onestamente: il popolo non si lasci trascinare da quel fondo vago di diffidenza che è nel nostro carattere per immaginare che il momentaneo esilio dei corrispondenti dalla guerra abbia lo scopo di nascondere alla nazione dei possibili mali. Vi sono molte cose da nascondere, è vero, ma al nemico. E per celarle a lui bisogna celarle a tutti.
 
==''Avventure di un paio di stivali''==
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Auguriamo alla Russia un più grande progresso: quello del benessere sociale, della equità e della bontà diffuse nella vita degli uomini. Le gigantesche opere figlie e generatrici della potenza dell'U.R.S.S. ci sembreranno infinitamente più apprezzabili e degne quando non le vedremo più ergersi come isole sinistre sopra un torbido mare di povertà, di sofferenza, di schiavitù, di paura, di dolore, di odio, di fanatismo. L'operosità, la mitezza e la pazienza delle masse russe meritano il premio ed il conforto di una esistenza più alta, più lieta, più umana.
 
=== [[Incipit]] =di alcune opere==
== Note ==
== =''Al fronte'' ===
<references />
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''2 giugno 1915.''
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Ho vissuto i primi sei giorni della guerra sulla fronte friulana. Al settimo giorno tutte le persone che non abitano permanentemente quelle terre, giornalisti compresi, sono state invitate a ritirarsi. In questo momento e nelle condizioni attuali la misura è giustificata. L'opinione pubblica non interpreti l'allontanamento della stampa dai campi di battaglia come un provvedimento di politica interna. Sento il dovere di dirlo subito, altamente, onestamente: il popolo non si lasci trascinare da quel fondo vago di diffidenza che è nel nostro carattere per immaginare che il momentaneo esilio dei corrispondenti dalla guerra abbia lo scopo di nascondere alla nazione dei possibili mali. Vi sono molte cose da nascondere, è vero, ma al nemico. E per celarle a lui bisogna celarle a tutti.
 
===''Dall'impero del Mikado all'impero dello Zar''===
==Bibliografia==
La vecchia Europa considera il Giappone un po' come suo figlio adottivo. Gli ha tirato gli orecchi per correzione, quando si è mostrato troppo intraprendente; si sa, con gl'interessi non si scherza; ma in fondo ha serbato sempre per esso una profonda simpatia. Una simpatia tanto più viva in quanto che si compone di vanità soddisfatta, di amor proprio lusingato. Le vittorie del Giappone, i suoi progressi prodigiosi vengono riguardati dall'Europa quasi come sue vittorie e suoi progressi.
 
===''Gl'italiani della Venezia Giulia''===
* Luigi Barzini, ''[http://www.gutenberg.org/files/30369/30369-h/30369-h.htm L'Argentina vista come è]'', Corriere della Sera, 1902.
Il Luogotenente Hohenlohe, inaugurando l’esposizione Adria a Vienna nel maggio (1913) ebbe a dire che Trieste non appartiene a nessuna nazionalità. Questa affermazione basta ad illuminare i suoi intendimenti di governo. Negare la nazionalità italiana a Trieste è come negare la luce del sole. Il viaggiatore che arriva da certe regioni del regno d’Italia deturpate d’esotismo, vivendo a Trieste e nelle paesane città dell’Istria prova l’impressione di trovarsi a contatto di una nazionalità più pura, più schietta, più viva di quella che ha lasciato. L’italianità vi si compenetra tutta di un calore rovente di cosa percossa.
* Luigi Barzini, ''[[iarchive:alfrontemaggioot00barz|Al fronte]]'', Fratelli Treves editori, Milano, 1915.
 
===''La metà del mondo vista da un’automobile''===
Il 18 Marzo 1907, a mezzogiorno (data per me memorabile), ero allo scrittoio, completamente immerso nello studio dell’organizzazione ferroviaria nord-americana. In quel tempo mi dedicavo con passione ai problemi della strada ferrata, ne scrivevo e ne parlavo, pascevo il mio spirito di regolamenti e di orari nazionali ed esteri. All’improvviso una lunga scampanellata del telefono, posato proprio sul mio tavolo da lavoro, mi strappò violentemente dalle reti ferroviarie degli Stati Uniti.
 
===''L'Argentina vista come è''===
<div align="right">Da bordo del ''Venezuela'', 12 ottobre.</div>
Chi può udire senza commozione profonda il grido che si leva da una nave carica d'emigranti, nel momento della partenza, quel grido al quale risponde la moltitudine assiepata sulle banchine, urlo disperato di mille voci rauche di pianto? Gridano addio! E par che gridino aiuto!...
 
===''Una porta d'Italia col Tedesco per portiere''===
Un po’ di storia. Abbiamo occupato l’Alto Adige nel novembre del 1918 e vi abbiamo stabilito un governo militare. Fu un governo sentinella. Ebbe l’ordine di non urtar niente, di muoversi in punta di piedi per lasciar dormire l’Alto Adige, così come l'avevamo trovato, fino al momento in cui si sarebbe presa qualche decisione. Il Ministero non aveva un programma. Imbarazzato fra le necessità nazionali, l’incubo del Consiglio Supremo, la propria ignoranza e il feticismo per una libertà demagogica, esso sceglieva il minimo comun denominatore di tutte queste influenze. Oscillava così fra una vaga volontà di energia e il desiderio che questa energia non trapelasse, come Tartarin che chiamava il leone ma a bassa voce per non esserne udito. Raccomandava concisamente «tatto e moderazione». Non sapeva quel che si dovesse fare, ma prescriveva che fosse fatto «a gradi». Dimenticava quella grande ed eterna regola fondamentale che nei momenti di crisi prescrive di fare le cose spiacevoli ma necessarie tutte in una volta e di far poi un po’ alla volta quelle bene accette, per la stessa ragione per cui s’ingoja d’un colpo la medicina amara e si centellina lentamente il buon liquore. La politica saggia è quella che si adatta alla natura degli uomini. Ma bisogna sapere qual’è la medicina e qual’è il liquore. Il Governo non pensò nemmeno d’informarsi in modo conclusivo, non ordinò studi ed inchieste a tecnici provetti: era già abituato ad affrontare i più formidabili problemi del mondo senza conoscerli.
 
== Note ==
<references />
 
==Bibliografia==
* Luigi Barzini, ''[[iarchive:alfrontemaggioot00barz|Al fronte]]'', Fratelli Treves editori, Milano, 1915.
*Luigi Barzini, ''Avventure di un paio di stivali''; citato in [[Dante Leonardi]], ''Spighe d'oro'', Remo Sandron Editore, 1924.
*Luigi Barzini, ''[https://archive.org/details/dallimperodelmi00barzgoog/page/n18 Dall'impero del Mikado all'impero dello Zar]'', Streglio, 1908.
*Luigi Barzini, ''[[s:Gl'italiani_della_Venezia_Giulia|Gl'italiani della Venezia Giulia]]'', Ravà & C., 1915.
*Luigi Barzini, ''[[s:La_metà_del_mondo_vista_da_un'automobile|La metà del mondo vista da un’automobile. Da Pechino a Parigi in sessanta giorni]]'', Hoepli, 1908.
* Luigi Barzini, ''[http://www.gutenberg.org/files/30369/30369-h/30369-h.htm L'Argentina vista come è]'', Corriere della Sera, 1902.
*Luigi Barzini, ''URSS l'impero del lavoro forzato'', Editore Ulrico Hoepli, Milano, 1935.
*Luigi Barzini, ''[[s:Una_porta_d'Italia_col_Tedesco_per_portiere|Una porta d'Italia col Tedesco per portiere]]'', Caddeo, 1922.
 
==Altri progetti==