Massimo d'Azeglio: differenze tra le versioni

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*[...] l'[[ozio]] avvilisce ed il lavoro nobilita: perché l'ozio conduce uomini e nazioni alla servitù; mentre il lavoro li rende forti ed indipendenti: questi buoni effetti non sono già i soli. L'abitudine al lavoro modera ogni [[eccesso]], induce il bisogno, il gusto dell'[[ordine]]; dall'ordine materiale si risale al morale: quindi può considerarsi il [[lavoro]] come uno dei migliori ausiliari dell'[[educazione]]. (cap. XXX; vol. II, p. 336)
 
==[[Incipit]] di ''Racconti,alcune leggende e ricordi della vita italiana''opere==
===''Dell'Emancipazione civile degl'Israeliti''===
Non credo necessario entrare nella narrazione di fatti anteriori all'epoca delle Crociate. Basterà l'accennare che sin dai tempi degl'imperatori, vennero spesso avvolti gli Israeliti nelle persecuzioni medesime dei Cristiani, ed ebbero al paro di essi ad incontrare le torture e la morte. Quando poi l'Europa uscì da quello stadio che comprende l'invasione de' barbari ed il dominio delle prime dinastie ​ dei loro re (stadio nel quale l'umana società era scesa al punto più basso al quale forse potesse arrivare), essendosi addensate allora più che in verun altro tempo le tenebre dell'ignoranza, e dilatato in ogni parte il regno della violenza la piena dell'iniquità e de' più atroci delitti; uscita, dico, l'Europa da quest'epoca funesta, parve sentisse generalmente il bisogno d'una grande espiazione d'una penitenza dura e travagliosa, non inferiore al cumulo dei delitti commessi, che pesasse ugualmente su tutta la vivente generazione: e l'Europa s'offriva spontanea alle due più gravi pene che si conoscano, l'esilio e la morte; e presa la Croce, si moveva verso Oriente.
 
===''Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni''===
I fatti che stiamo per narrare accaddero circa il tempo in cui Firenze era assediata dall’esercito di Carlo V, il quale per mandare ad effetto il trattato di Barcellona conchiuso con Clemente VII, voleva costringere i Fiorentini a sottomettersi al dominio de’ Medici.<br>
Il popolo di Firenze negava di riceverli pure come privati e si difendeva, fatto animoso dalla memoria di que’ Medici stessi tanto facilmente cacciati nel 1527; dalle profezie di fra Girolamo Savonarola; dal desiderio del viver libero; dall’armi e dalle fortezze ond’era munito per cura della parte detta de’ Piagnoni, i quali s’avvedevano non esser l’Imperatore ed il Papa per contentarsi che i Medici tornati in patria cogli altri sbanditi Palleschi vi stessero quali privati cittadini, ma sotto tal modesta domanda aver in animo di farneli signori.
 
===''Racconti, leggende e ricordi della vita italiana''===
Quando si principia a [[invecchiamento|invecchiare]], ricordarsi e raccontare diverte. Vorrei dunque divertirmi qualche mezz'ora – non avendo di meglio mentre cresce il grano – ricordandomi di quand'ero giovane e non facevo altro che girar l'Italia per tutti i versi. Studiavo pittura per prima cosa; ma siccome per natura sono indagatore, studiavo e cercavo il vero in tutto.<br>
Come è naturale, n'ho viste di tutte le razze, e m'è rimasta in mente una faraggine di storielle da averne per un pezzo.<br>
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==Bibliografia==
*Massimo d'Azeglio, ''[https://www.gutenberg.org/files/42669/42669-h/42669-h.htm Dell'Emancipazione civile degl'Israeliti]'', Le Monnier, 1848.
*Massimo d'Azeglio, ''[[s:Ettore Fieramosca o la disfida di Barletta|Ettore Fieramosca o la disfida di Barletta]]'', Borroni e Scotti, Milano, 1856.
*Massimo d'Azeglio, ''I miei ricordi'', [https://books.google.it/books?id=wrpSAAAAcAAJ volume 1], G. Barbèra, 1867.
*Massimo d'Azeglio, ''I miei ricordi'', [https://books.google.it/books?id=vDMRAAAAYAAJ volume 2], G. Barbèra, 1867.
*Massimo d'Azeglio, ''[https://www.gutenberg.org/files/46957/46957-h/46957-h.htm Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni]'', Borroni e Scotti, 1841.
*Massimo d'Azeglio, ''[http://www.liberliber.it/libri/a/azeglio/index.htm Racconti, leggende e ricordi della vita italiana]'', a cura di Alberto Maria Ghisalberti, Mursia, 1966.
*Massimo d'Azeglio, ''Scritti politici e letterari'', [https://books.google.it/books?hl=it&id=I5kLAAAAYAAJ vol. 1], G. Barbèra, Firenze, 1872.