Joseph de Maistre: differenze tra le versioni

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*Uno dei grandi errori di un secolo che li professò tutti [il 1700], fu di credere che una costituzione politica potesse essere scritta e creata a priori, mentre ragione ed esperienza si uniscono per dimostrare che una costituzione è un'opera divina e che proprio ciò che vi è di più fondamentale e di più essenzialmente costituzionale nelle leggi di una nazione non potrebbe mai essere scritto.
*Si è spesso creduto di fare dello spirito di ottima lega domandando ai francesi in che libro fosse scritta la legge salica; ma [[Jéróme Bignon]] rispondeva molto a tono, e forse senza neanche immaginare fino a che punto avesse ragione, che essa era scritta nei cuori dei francesi.
*L'uomo, poiché agisce, crede di agire da solo; e poiché ha la coscienza della sua libertà, dimentica la sua dipendenza. Nell'ordine fisico intende ragione, e sebbene possa, per esempio, piantare una ghianda, innaffiarla, ecc., è capace tuttavia di convenire che non è lui a fare le querce, poiché vede l'albero crescere e perfezionarsi senza che il potere umano vi abbia parte, e poiché, d'altra parte, non è stato lui a fare la ghianda; ma nell'ordine sociale, in cui è presente e operante, si mette a credere di essere realmente l'autore diretto di tutto ciò che si fa per suo mezzo: in un certo senso, è la cazzuola che si crede architetto.
*[[John Locke|Locke]] ha cercato il carattere della legge nell'espressione delle volontà riunite; bisogna proprio essere fortunati, per trovare cosi il carattere che esclude precisamente l'idea di legge.
*Se c'è qualcosa di universalmente noto è il paragone di Cicerone a proposito del sistema di Epicuro, che voleva costruire un mondo con gli atomi che cadono a caso nel vuoto. Crederei più facilmente – diceva il grande oratore – che un pugno di lettere, gettate in aria, cadendo possano disporsi in modo da formare un poema. Migliaia di bocche hanno ripetuto e celebrato questo pensiero, ma non vedo tuttavia nessuno che abbia pensato a dargli il compimento che gli manca. Supponiamo che un pugno di caratteri tipografici, gettati a piene mani dall'alto di una torre, vengano a formare, caduti al suolo, l'Athalie di Racine. Che ne risulterà? Che un'intelligenza ha presieduto alla caduta e alla disposizione dei caratteri. Il buon senso non concluderà mai diversamente.