Antonio Gramsci: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Ricordando Giulia, sposata nel 1923}} Riandavo col pensiero a tutti i ricordi della nostra vita comune, dal primo giorno che ti ho visto a Sieriebriani Bor e che non osavo entrare nella stanza perché mi avevi intimidito (davvero, mi avevi intimidito e oggi sorrido ricordando questa impressione) al giorno che sei partita a piedi e io ti ho accompagnato fino alla grande strada attraverso la foresta e sono rimasto tanto tempo fermo per vederti allontanare tutta sola, col tuo carico da viandante, per la grande strada, verso il mondo grande e terribile. [...] Ho molto pensato a te, che sei entrata nella mia vita e mi hai dato l'amore e mi hai dato ciò che mi era sempre mancato e mi faceva spesso cattivo e torbido. (dalla lettera del 30 giugno 1924, da ''Lettere 1908-1926'', Einaudi)
*Solo un fascista, [[Aldo Palazzeschi]], era contro la guerra. Egli ha rotto con il movimento e, quantunque fosse uno degli scrittori più interessanti, ha finito col tacere come letterato. (da ''Socialismo e fascismo. L'ordine nuovo 1921-1922'', Einaudi, Torino, 1948, p. 527)
*{{NDR|Al giudice, che prima della condanna a 20 anni e 4 mesi di carcere gli aveva chiesto che cosa avrebbero fatto i comunisti se l'Italia fosse entrata in guerra}} Voi [[Fascismo|fascisti]] porterete l'Italia alla rovina, e a noi [[Comunismo|comunisti]] spetterà salvarla!<ref>Citato in Palmiro Togliatti, ''Il partito comunista italiano'', Editori Riuniti, Roma 1997<sup>4</sup>, cap. VIII, p. 80.</ref>
*Vorrei avere questi libri: 1° la Grammatica tedesca che era nello scaffale accanto all'ingresso; 2° il Breviario di linguistica di Bertoni e Bartoli che era nell'armadio di fronte al letto; 3° gratissimo le sarei se mi inviasse una [[Divina Commedia]] di pochi soldi, perché il mio testo lo avevo imprestato.<ref>Dalla lettera a Chiara Passarge, sua padrona di casa a Roma (via G.B. Morgagni 25), pochi giorni dopo l'arresto, avvenuto a Roma l'8 novembre 1926; citato in [[Luciano Canfora]] ''Gramsci sulle orme di [[Fozio]]'', ''Corriere della Sera'', 8 dicembre 2016.</ref>