Wilhelm von Tegetthoff: differenze tra le versioni

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==Citazioni su Wilhelm von Tegetthoff==
===[[Alessandro Luzio]]===
*La ''Quarterly Review'' del 1899 (cosa notevole in un periodico inglese) ammetteva che l'eroismo, la risolutezza la felicità di risorse del Tegetthoff non furono mai sorpassate da [[Horatio Nelson|Nelson]]. Certo, l'uomo che ad Heligoland, quando gli annunziano un principio d'incendio sulla nave, risponde seccato: «ebbene, spegnete» (''nun, so {{sic|lösche}} man''), perché vuole pure spuntarla contro forze preponderanti; – l'uomo che a Lissa sa afferrare audacemente l'unica ''chance'' di vittoria e «crea una flotta all'Austria», secondo la pittoresca espressione di [[Nino Bixio|Bixio]]; è una figura degna di tanto maggiore ammirazione, perché non macchiata da nessuna delle colpe che offuscarono il nome di Nelson<ref>Allude al coinvolgimento di Nelson nella feroce repressione della Repubblica napoletana del 1799.</ref>.
*Schivo di onori, sdegnoso di cortigianerie – quanto vi si impantanava Persano<ref>[[Carlo Pellion di Persano]], comandante della flotta italiana nella terza guerra d'indipendenza, sconfitto da Teghettoff nella battaglia di Lissa del 1866.</ref> – Tegetthoff non aveva tenerezze per l'Austria assolutista: anzi il partito liberale tedesco lo contava tra le sue maggiori speranze. Lo Schrötter, nell'elogio funebre dell'ammiraglio, chiamava quella perdita forse più dolorosa per gli austriaci nel campo politico che non nei riguardi della Marina.
*«Scienza e libertà» era il suo motto – una impresa ereticale in Austria; – e alla scarsa istruzione de' primi anni di carriera aveva supplito da sé, con svariate letture nelle lunghe traversate. Lo si vedeva allora a bordo con un volume di Kant o di Byron; sul suo letto di morte stavano i libri di Darwin e di Doellinger. Che perciò non fosse amato ne' circoli di Corte e della aristocrazia clericale (che egli ricambiava di cordiale antipatia), s'immagina facilmente; ma che pochi mesi dopo dalla vittoria di Lissa l'ammiraglio fosse già caduto in disgrazia e viaggiasse pel mondo in non volontario congedo è storia, che parrebbe inverosimile se non fosse autentica.