Leopoldo Pullè: differenze tra le versioni

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==''Patria Esercito Re''==
*''[[Battaglia di Adua|Adua]]?'' – Una follia, cambiata in un disastro militare, per insufficienza di mezzi, mancanza di preparazione, incoscienza di ministri e di capi supremi, impari al loro compito... Un disastro militare, il quale, come prima Dogali, servì però a provare al mondo meravigliato e commosso, come non siano soltanto leggende, dovute ai tempi di Roma e di Sparta, le gesta delle Termopili; e che i nomi del Toselli, del Dabormida, del Galliano, dell'Arimondi<ref>Il maggiore Pietro Toselli, il generale di divisione Vittorio Dabormida, il tenente colonnello Giuseppe Galliano, il generale Giuseppe Arimondi: ufficiali morti nella guerra di Abissinia.</ref>, e di tanti altri, a noi giunti sull'ali della fama, nulla abbiano a invidiare ai nomi dei ''Trecento'' soldati di Leonida... a noi mandati dalla leggenda. (parte prima, p. 266)
*È noto come il povero Re [[Umberto I di Savoia|Umberto]] s'ingerisse personalmente di tutta l'amministrazione della Sua Casa; che sapeva, conosceva tutto, che nulla gli sfuggiva.<br>Semplice nei gusti, frugale e astemio, non beveva che acqua pura in grandi bicchieri sempre pieni di ghiaccio. Aveva però una speciale predilezione, una specie di passione per le pere, ch'egli a Monza coltivava con molta cura e che, con grande piacere affettava, sbucciava, e assaporava, per quanto fossero grosse. Anzi, in fatto di pere, S. M. non ammetteva rivali!... Le sue di Monza, per sapore e per volume, volere o volare, dovevano battere tutte le pere del mondo! (parte seconda, p. 297)
*Insieme con essi {{NDR|il ministro della guerra Ettore Bertolè-Viale e il generale Giuseppe Salvatore Pianell}} è pure il biondo generale [[Fiorenzo Bava Beccaris]], un eroe di quattro campagne, la più dolce creatura del mondo, divenuta a un tratto, per uso e consumo dei fabbricatori di rivoluzioni, dopo le dolorose giornate del maggio 1898<ref>Nel maggio 1898, a Milano, il generale Bava Beccaris, represse duramente la rivolta di una parte della popolazione che protestava per le condizioni di lavoro e l'aumento del prezzo del pane. Tra la popolazione civile si contarono più di ottanta morti.</ref>, il Giulay, il Radetzki, l'Hainau d'Italia... o giù di lì. (parte seconda, pp. 302-303)
 
==Note==