Rivoluzione iraniana: differenze tra le versioni

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*La rivoluzione all'inizio sconcertò i politici e gli storici. Era proprio una rivoluzione? Il significato attribuito all' espressione dal 1789 francese non sembrava calzare. Si disse che era la prima rivoluzione «a ritroso». Ossia la prima a infrangere l'idea, la certezza quasi dogmatica, che una rivoluzione equivalga a un' accelerazione dei tempi, a una spinta in avanti, che esprima in concreto, per la sua stessa natura, il concetto opposto di conservazione. Dopo tre decenni nessuno mette più in dubbio che si sia trattato di una rivoluzione, sia pure «alla rovescia», tesa a ricreare in un certo modo il passato e non a disegnare un futuro inedito. Essa ha rivoluzionato in tutti i casi l'islam sciita al suo interno, e influenzato l'assai più esteso, preponderante, Islam sunnita, che fino allora aveva tenuto in scarsa considerazione, o addirittura ignorato, la corrente minoritaria sciita (appena il 12% del mondo musulmano). Nella storia del '900, pur ricca di guerre e di rivoluzioni, l'avvento al potere dei religiosi a Teheran occupa senz'altro un capitolo importante. Nel nuovo millennio rappresenta uno dei principali problemi. Chi si trova nel mezzo di eventi tanto precipitosi riesce di rado a decifrarne il significato.
*La rivoluzione islamica del '79 ha continuato a manifestare le tendenze repressive dello Stato modernizzatore dello scià, ma in versione teocratica (il [[Velayat-e faqih|Vélayat Faqih]], ossia la sovranità del giurista teologico). Versione che ha implicato subito l'abolizione del divorzio, la proibizione dell'aborto, e, sulla base della sharia, la pena di morte per l'adulterio e per la bestemmia. Come durante il periodo imperiale l'apertura politica è stata considerata una minaccia all'unità nazionale.
*Per gli sciiti il potere temporale è inevitabilmente imperfetto fino a che non sarà assunto dal dodicesimo Imam, per ora nascosto. Il clero lo esercita provvisoriamente nell'attesa di quell'avvento, vale a dire dell'uscita allo scoperto del per ora irreperibile inviato di Allah. Le monarchie sunnite come del resto un tempo quella dell'aborrito scià usurpatore sono tutte illegittime, come lo sono tutti gli altri regimi nei paesi musulmani. Una prova della loro illegittimità è la complicità con gli americani e i loro lacchélacchè. Questi principi stravaganti per la nostra epoca, ma non tanto per una religione ibernata secoli or sono, vengono adesso espressi politicamente, non si sa con quali conseguenze.
 
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