Aleksandr Isaevič Solženicyn: differenze tra le versioni

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*Se l'arresto è il ghiaccio che ricopre di colpo un liquido, la liberazione è un timido disgelo fra due periodi glaciali.<br>Fra due arresti.<br>Perché in questo paese a ogni scarcerazione deve necessariamente far seguito un arresto.<br>Periodo fra due arresti: questa fu la liberazione in tutti i quarant'anni precedenti a Chruščev.<br>Salvagente gettato fra due isole: {{sic|dimènati}} nell'acqua fra un reticolato e l'altro.<br>Da campanella a campanella: è questo il ''tempo da scontare''. Da reticolato a reticolato: è questa la ''liberazione''. (vol. 3, parte 6, cap. 7, pp. 511-512)
*{{NDR|Riferendosi alle vicissitudini dei detenuti liberati e inviati al confino}} È un giro vizioso: non accettano al lavoro senza un permesso di soggiorno, non danno il permesso di soggiorno se non si ha un impiego. Senza lavoro non si ha neppure la tessera del pane. Gli ex detenuti ignoravano la regola secondo la quale la MVD<ref>''Ministerstvo vnutrennych del'' (Ministero degli Interni).</ref> ha il dovere di sistemarli al lavoro. E anche se qualcuno ne era al corrente, aveva paura di rivolgersi a quel ministero: c'era da essere messi ''dentro''...<br>La libertà è libertà di piangere. (vol. 3, parte 6, cap. 7, p. 513)
*[...] la [[verità]] è, per natura, come timida: quando la pressione della menzogna si fa troppo impudente, la verità tace. (vol. 3, parte 7, cap. 1, p. 545)
*La differenza {{NDR|dei lager di Chruščёv}} coi lager di Stalin non è data dal regime di detenzione, bensì dalla composizione degli effettivi: non ci sono più milioni e milioni di Cinquantotto<ref>Detenuti condannati per attività controrivoluzionaria in base all'articolo 58 del Codice penale.</ref>. Ma, come prima, i detenuti si contano a milioni e, come prima, molti sono esseri senza difesa, vittime di una giustizia iniqua e cacciati nei lager unicamente perché il sistema vuole sopravvivere ad ed essi rappresentano il suo nutrimento.<br>I dirigenti cambiano, l'Arcipelago rimane.<br>Rimane perché ''questo regime'' statale non potrebbe sussistere senza l'Arcipelago. Se si liquidasse questo, anche quello cesserebbe di ''esistere''. (vol. 3, parte 7, cap. 2, p. 569)
*Oh, pensatori occidentali «di sinistra», così amanti della libertà! Oh, laboristi di sinistra! Oh, studenti progressisti americani, tedeschi, francesi! Tutto questo è ancora troppo poco per voi! Per voi, tutto il mio libro si riduce in sostanza a nulla. Capirete ogni cosa, e di colpo, solo il giorno che – mani dietro la schiena! – partirete ''voi stessi'' per il nostro Arcipelago. (vol. 3, parte 7, cap. 3, p. 597-598)