La vita è bella: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Sulla possibilità di ridere su una tragedia}} È una domanda strepitosa a cui sarei tentato di rispondere che si potrebbe quasi solo ridere di una tragedia. Ma non in un senso iconoclasta o blasfemo, bensì nel significato più alto del termine perché tutti i più grandi film comici hanno in sè i germi di una tragedia. Tutto dipende da come è raccontata.
*{{NDR|Sulla scelta del titolo}} Questa frase la si trova alla fine dei diari di Trockij, pensa un po', che narrava delle atrocità, degli orrendumi spaventosi che aveva subito nella sua vita, come tutti sappiamo. [...] Io e Vincenzo Cerami siamo rimasti colpiti dalla semplicità di questa frase, perché fra l'altro nel suo diario Trotcij fa una specie di sunto di tutte le sue idee, che erano piuttosto complicate.
*Sarebbe bene se, diversamente da Roberto Benigni nel suo film, ci ricordassimo che a liberare [[Auschwitz]] e le sue vittime sono stati i "malvagi [[Comunismo|comunisti]] sovietici" e non i "buoni americani" [...]. Ecco, vedete come si sfuma tra la memoria vera, la memoria ricostruita? Quanta gente ha visto il film e si ricorderà per sempre che Auschwitz è stata liberata dagli americani? Ecco, la storia è un'altra cosa. ([[Alessandro Barbero]])
*Si riassume in poche parole. Narrasi di una storia d'amore, di un ragazzo, un ragazzo di mezza età, Guido, oramai un ometto come me, che pieno di vita arriva in una città per aprire una libreria insieme a un amico. Questo ometto decide nel mezzo del cammin della sua vita, [...], decide dunque di cambiare la sua vita.