Klaus Mann: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 23:
*Non capivo più i tedeschi!<br/>Ma non ero forse un tedesco anch'io? Certo lo ero; e non per la lingua soltanto. La cultura tedesca aveva formato la mia visione cosmica, la mia individualità spirituale, o quanto meno l'aveva influenzata in modo decisivo. Una casa paterna come la mia, un'infanzia sotto il segno dei [[Novalis]], [[Hölderlin]], [[Stefan George|George]]; come potevo essere estraneo allo spirito tedesco?<br/>O forse appunto ci si sentiva troppo parente, troppo intimamente legato al grande e nobile spirito germanico per poter aderire ora alla sua falsificazione, al suo avvilimento; forse si era talmente di casa nella sfera di un germanesimo europeo e universale, che ci si doveva sentire dei senzapatria nel paese in cui il pensiero universale era stato ridotto a un sogno di mondiale assoggettamento (da ''La scritta sul muro'' (1930–1932), pp. 223-224)
*Il delizioso ''Flauto magico'', non lo sfrenato ''Crepuscolo degli dèi'' anticipa lo stile del dramma musicale dell'avvenire: dato che ci sia per noi un avvenire, con drammi, musiche e stile... Per metà umanistico poema didascalico, per metà mascherato barocco, ''raisonnable'' pur nel capriccio, nobile anche nei suoi lazzi, possa il capolavoro di [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]], nella sua iridescente compostezza e sovrana innocenza, col suo splendore, la sua grazia, i suoi presentimenti essere dalle venture generazioni amato, compreso, imitato e forse superato. (da ''La risoluzione (1940-1942)'', pp. 375-376)
*[[Roma]] è molto più ricca di nascosti tesori che, per esempio, [[Parigi]]. Questa, con compiuta generosità, mette in mostra tutte le sue splendidezze e nulla cela al primo sguardo. Roma invece vuol essere indagata, conquistata. Certo qui non vi è una ''avenue'' che per splendidezza e ampiezza si possa paragonare con i Campi Elisi; né {{sic|la}} Roma, relativamente stretta e provinciale, {{sic|non}} ha una Piazza della Concordia. Ma dove mai puoi trovare a Parigi quei tesori nascosti, il principesco barocco nei più riposti cantucci, le quiete strade laterali con gli stupendi palazzi in stile Rinascimento grandiosi e discreti a un tempo?<br>Però sarebbe una scemenza e un'ingratitudine da parte mia, se io, nell'estasi del nuovo amore volessi rinnegare l'amore passato. Parigi è incomparabile, e io, naturalmente, invidio ''un po''' te che vi indugi. Ma anche Roma non ha rivali. Quale fortuna che le due città regine siano rimaste intatte e ancor sempre illuminino il mondo dei loro raggi! (da una lettera al sergente Thomas Quinn, U. S. Army, Parigi, da Roma, 20 marzo 1945, ''La svolta'' (1943-1945), pp. 412-413)
 
==Citazioni su Klaus Mann==