Matteo Marani: differenze tra le versioni

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Creata pagina con "thumb|Matteo Marani (2010) '''Matteo Marani''' (1970 − vivente), giornalista italiano. ==Citazioni di Matteo Marani== *In occasione di Campion..."
 
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{{Intestazione2|''[http://contropiede.ilgiornale.it/esclusiva-matteo-marani-il-libro-su-arpad-weisz-e-il-giornalismo-tutto-parte-dalla-curiosita/ Matteo Marani: «Il libro su Arpad Weisz e il giornalismo, tutto parte dalla curiosità»]''|Intervista di Giacomo Pratelli, ''Contropiede.ilgiornale.it'', 18 aprile 2013}}
*Io sono molto pessimista sul [[giornalismo]] sportivo di oggi, sul giornalismo in generale. [...] Sono pessimista innanzitutto perché c'è poca, pochissima preparazione. C'è gente che si occupa o che comincia ad occuparsi di calcio, ma che non conosce la storia del calcio. [...]. Molti si buttano, molti si inventano, con i [[social network]] si cerca di fare qualcosa che però è [[comunicazione]], non giornalismo. [...] Fare il [[giornalista]], oltre il dover dare la notizia e le informazioni, è la capacità, attraverso gli strumenti con cui ti formi, di interpretare e analizzare ciò che succede. Io quello che chiedo a un giornalista oggi non è avere la notizia esclusiva, ma, in un mondo di notizie rutilanti e continue, che sia in grado di spiegarmi veramente che cosa stia succedendo. Non deve vivere in un unico presente, senza avere la capacità analitica di giudicare ciò che accade. Il giornalista deve garantire una buona [[informazione]], che significa separare le cazzate dalle cose che hanno un senso, essere capace di trattare le fonti, capire perché avvengono certi fenomeni e spiegarli a chi li sta seguendo.
*La [[cultura]] {{NDR|italiana}} con la C maiuscola, l'Accademia, non si è mai occupata di calcio, guardandolo anzi con un po' di pregiudizio. Secondo la mia opinione perché nel [[Seconda guerra mondiale|post guerra]] il calcio era stato interpretato da questi storici come compromesso col [[fascismo]], visto che era stato forse il più grande strumento di [[propaganda]] fascista, quindi la cultura e gli storici, soprattutto di [[Sinistra in Italia|sinistra]], lo vedevano con grande pregiudizio. All'estero la storia sociale sul calcio ha fatto e sta facendo molto, in Italia poco o nulla.
*È ridicolo che ci siano dei giornalisti di sessant'anni che guardano a [[internet]] come al "mostro" perché non sanno accendere un [[computer]], ma verranno spazzati via loro dalla rivoluzione (tecnologica, ''ndr'') che sta arrivando, perché non la si può fermare. Nel '700 i luddisti in Inghilterra spaccavano le macchine, ma la [[rivoluzione industriale]] non si è fermata, così non si fermerà la tecnologia e chi non sarà in grado di usarla o miscelarla con la carta, chi non saprà adeguarsi ai nuovi linguaggi, verrà fatto fuori, come già sta accadendo. Il web sta portando alla ribalta figure di riferimento dal punto di vista giornalistico che sulla carta stampata non erano così brave, così come esistono giornalisti di "carta" fortissimi e autorevolissimi che oggi non lo sono, o lo sono meno, perché non hanno saputo unire anche l'aspetto tecnologico. Oggi un giornalista non può più essere solo uno [[scrittore]], ma dev'essere capace di stare sul web, stare in televisione, parlare in [[radio]], capire le diversità del linguaggio tra [[blog]] e articolo stampato. Insomma, o si ha la capacità di rimettersi in discussione o si è spazzati via.