Stefano Bartezzaghi: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
+1
Riga 4:
==Citazioni di Stefano Bartezzaghi==
*Anche se non sai cosa vuol dire «resiliente», spera di esserlo. Acquisisci [[resilienza]]. Può sempre servirti, anzi ti servirà senz'altro. Prendi un dizionario. Più il dizionario è recente, più estesa sarà la voce resilienza. I dizionari di qualche anno fa si limitavano all'accezione tecnica: la capacità di un materiale di resistere a deformazioni e urti senza spezzarsi. Ma dato che la parola sta diventando di moda in diversi campi, aggiungono accezioni su accezioni. C'è la resilienza tessile, capacità dei tessuti di riprendere la loro forma originaria, no iron, né ironie. C'è la resilienza psicologica, capacità di assorbire traumi e affrontare avversità. C' è la resilienza ecologica, che riguarda le specie e il loro modo di affrontare le catastrofi ambientali. C'è la resilienza informatica, quella geriatrica e persino una resilienza che concerne la produzione di dentiere. Ma tutto quello che ha a che fare con questo concetto, all'apparenza tanto tecno e fico, appare, gratta gratta, malinconico e anziano. Sarà che viene da diffidare di termini astratti che non hanno dietro un verbo: la resistenza è l'azione di chi resiste, la residenza è la condizione di chi risiede, ma la resilienza? Chi di voi ha mai solo incominciato a resiliare?<ref>Da ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/02/29/resilienza-una-parola-al-potere.html Resilienza, una parola al potere]'', ''la Repubblica'', 29 febbraio 2012.</ref>
*Della prima volta che scorse la scritta ''Arbeit Macht Frei'' {{NDR|[[Primo Levi]]}} dice: "il suo ricordo ancora mi percuote nei sogni". Odori, suoni, luci si trasformano in sensazioni tattili, direttamente fisiche, e dolorose: percuotono. Come per molti usi leviani, anche questo è di derivazione dantesca: "Ne l'orecchie mi percosse un duolo" (Inf. VIII-65): è il dolore che si fa suono, il lamento degli ospiti di Dite, la città infernale a cui [[Dante Alighieri|Dante]] si avvicina con [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]] e a cui Levi assimila il [[lager]].<ref>Da [https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2019/01/27/news/nel_lager_con_proust_il_segreto_di_primo_levi-217466528/ ''Nel lager con Proust, il segreto di Primo Levi''], ''Rep.repubblica.it'', 26 dicembre 2019.</ref>
*Il "[[benaltrismo]]" è quell'atteggiamento che rifiuta di affrontare qualsiasi problema poiché ne trova sempre uno più grosso e importante. L'ipotesi che per ogni problema è sempre possibile trovarne uno più grosso e importante ha basi solo induttive e non può essere verificata: ma di fatto non è mai stato trovato un singolo caso che la smentisse. Che sia introdotto da un "Benaltro" o da un più leggendario "Non dimentichiamoci che" si tratta sempre del passaggio da un palo a una frasca, nei casi più giustificabili, da una pagliuzza a una trave. Se non è un modo per sviare un discorso sgradito, è comunque sintomo di nevrosi, di un eterno decentramento del focus, una bulimia del problematico che si può risolvere solo con ben altro che una battuta di spirito.<ref>Da ''Non se ne può più'', Mondadori, 2012, [https://books.google.it/books?id=JfjP7_Vtfe8C&pg=PT80 p. 80]. ISBN 8852025669</ref>
*Nulla di quanto scrive [[Aldo Busi]] potrebbe essere scritto, se non come lo scrive lui. Non so di quanti altri scrittori italiani viventi lo si possa dire, soprattutto in riferimento a un'opera oramai imponente, costruita in decenni di attività nel silenzio e disinteresse della critica (né l'uno né l'altro davvero completi, però). [...] La sua letteratura, e ''El especialista de Barcelona'' lo conferma, ha una forte carica civile, ritraendo con acume rigoroso – non privo di ''pietas'' – la politica delle relazioni fra gli individui. Di questa attenzione per la politica delle relazioni è parte, e non solo espressione, la competenza sintattica e lessicale che Busi manifesta senza tradire sforzi. Il pensiero e il giro di frase di Busi dicono spesso, assieme, la stessa cosa: ed è qualcosa che ha a che fare con la vita delle persone, con il loro individualismo, la loro socialità.<ref>Da una [http://premiostrega.it/PS/aldo-busi/ presentazione] su ''Premiostrega.it''.</ref>