Cesare Cantù: differenze tra le versioni

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*Con case affollate sì, che i tetti somigliano una scala, onde si dice per celia che il mugnaio, portandovi la molenda, non può voltare il somaro che conducendolo in piazza, e quivi ancora rizzandolo su due gambe. (da ''Grande illustrazione del Lombardo-Veneto'', p. 1147)
*Dov'è una [[donna]], il povero non patisce. (da ''Il galantuomo'')
*{{NDR|''[[Il Conciliatore]]''}} Era [...] un tentativo di ravvicinamento fra la scuola antica, che superbamente qualificavasi di ''classica'', e la nuova, detta ''romantica'' perché pareva attingere ispirazione principalmente dal medioevo, in cui nacquero le lingue romanze. (da ''[https://archive.org/details/ilconciliatoreei00cantuoft/page/n6 Il Conciliatore e i carbonari]'', Fratelli Treves Editori, Milano, 1878, [https://archive.org/details/ilconciliatoreei00cantuoft/page/30 cap. 5, p. 30])
*Guai se la [[plebe]] comincia a gustare il sangue! È un ubbriaco che più beve, più desidera il vino. (da ''Il sacro macello di Valtellina'')
*Il peggior [[mestiere]] è quello di non averne alcuno.<ref>Citato in Roger Abravanel e Luca D'Agnese, ''La ricreazione è finita'', Rizzoli, 2016, p. 95.</ref>
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*Quanto meno bisogni avete, più siete liberi. (da ''Il galantuomo'')
*Spendi sempre un soldo meno di quel che guadagni. (da ''Buon senso e buon cuore'')
*Tra le migliaja di giornali che nacquero e morirono, la Lombardia conservò speciale memoria di due, brevissimi di vita: il ''[[Il Caffè (Verri)|Caffè]]'' e il ''[[Il Conciliatore|Conciliatore]]''. (da ''[https://archive.org/details/ilconciliatoreei00cantuoft/page/n6 Il Conciliatore e i carbonari]'', Fratelli Treves Editori, Milano, 1878, [https://archive.org/details/ilconciliatoreei00cantuoft/page/2 cap. 1, p. 2])
 
==''Attenzione!''==