Ernesto Masi: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni di Ernesto Masi: Montesquieu, Rousseau e la Rivoluzione francese
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==Citazioni di Ernesto Masi==
*Come uomo il [[Montesquieu]] non è personaggio molto caratteristico, però, direi, che nell'uomo sono gli stessi contrasti che nei suoi libri. È un aristocratico e feudale, non solo di nobiltà ereditaria di toga, ma signore di castelli, ed in pari tempo professa dottrine emancipatrici e liberali; è un monarchico e inclina alla repubblica, alla repubblica bensì di tipo classico, ateniese, spartano o romano, ma non pare che creda possibile nessuna virtù cittadina all'infuori di questi modelli; si dichiara a più riprese felice di vivere sotto la monarchia francese e ne fa la satira più acerba. (da ''Il Risorgimento italiano'', vol. 1, Sansoni Editore, Firenze, 1917, [https://archive.org/details/ilrisorgimentoit01masiuoft/page/51 p. 51])
*[...] l'influenza del Montesquieu sulla Rivoluzione francese è paragonabile solamente a quella del Rousseau, di cui il Giacobinismo ed il Robespierre sono una filiazione diretta, mentre il Voltaire e il Diderot sono particolarmente due grandi demolitori. Ma {{sic|tutti quattro}}, insomma, sono grandi nel senso che per primi professano la grande illusione della filosofia del secolo XVIII e dell'Enciclopedismo (la quale diverrà poi quella della Rivoluzione), e che una storia pare chiudersi ed un'altra cominciare da essi. La storia invece è lì per dimostrare che nulla ha principio, nulla ha fine, ma tutto invece continua, se pure tutto non ricomincia sempre da capo. (da ''Il Risorgimento italiano'', ibid., [https://archive.org/details/ilrisorgimentoit01masiuoft/page/57 p. 57])
 
==''Saggi di storia e di critica''==