Gianni Corbi: differenze tra le versioni

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*[[Piero Calamandrei|Calamandrei]] è il primo ad aver capito che in una repubblica parlamentare basata su un sistema elettorale rigidamente proporzionalistico, sull'esistenza di due Camere elettive perfettamente simmetriche, e su un {{sic|capo}} dello stato dai poteri limitati, il potere reale sarebbe stato detenuto dai partiti, con scarse o nulle possibilità di ricambio alla maniera delle più antiche e attrezzate democrazie parlamentari dell'Occidente. (Tutto il potere ai partiti, p. 114)
*[...] [[Elezioni politiche italiane del 1948|domenica 18 aprile {{NDR|1948}}]] non piovve. Sotto un cielo grigio, milioni di italiani, disciplinatissimi, affollano i seggi elettorali. Trentotto ore dopo – alla chiusura dei seggi – comincia il diluvio. Un diluvio di voti democristiani, una grande imprevista ondata che travolge tutti gli argini, va di là degli stessi schieramenti politici. La [[Democrazia Cristiana|DC]] passa dal 35,2 per cento del 2 giugno {{NDR|1946}} al 48,5: un balzo di tredici punti in percentuale. Socialisti e comunisti che, separati, avevano ottenuto il 39,6 scendono, uniti, al 31. [[Alcide De Gasperi|De Gasperi]] ha vinto su tutta la linea. Può contare sulla maggioranza assoluta in {{sic|parlamento}} e sull'appoggio del partito di [[Giuseppe Saragat|Saragat]] che ottiene il 7,1 per cento. (18 aprile: la resa dei conti, p. 172)
*Il 18 aprile del 1948 è unanimemente considerato da storici e politologi – per una volta tanto d'accordo – la Lepanto della DC. Da quel giorno l'Italia repubblicana appena uscita dal fascismo e dalle elezioni per la Costituente non fu più la stessa. Cominciava il lungo travagliato regno della DC, quella particolare forma di oligopolio politico così diverso da ogni altro regime democratico. Fu uno scontro duro, sleale, per molti aspetti decisivo. Come nella battaglia di Lepanto che vide contrapposte nel 1571 la flotta della Santa lega cattolica (spagnoli, veneziani, pontifici) contro lo schieramento ottomano guidato da Mehmet Alì Pascià, così nelle «caldissime» settimane della primavera 1948 altri cattolici e altri «infedeli» si scontrarono quasi ad armi pari nello scenario – desolato ma vitalissimo – di un'Italia uscita stremata da una guerra malamente perduta. (18 aprile: la resa dei conti, p. 173)
*Un giovane di statura media, colorito bruno, vestito blu, camicia bianca. Si chiama [[Antonio Pallante]], arriva da Catania. È un anticomunista fanatico, appassionato lettore del ''Mein Kampf''. Per 3500 lire ha comprato una pistola Hopkins e cinque proiettili di piombo morbido. Da due giorni è a Roma. È stato alle Botteghe Oscure dove ha inutilmente firmato un modulo per vedere [[Palmiro Togliatti|Togliatti]]. Si è recato poi – con un biglietto di un deputato del suo collegio – a Montecitorio, e dalla tribuna dei visitatori ha potuto vedere l'emiciclo dove lavorano gli odiati rappresentanti della repubblica. (Attentato a Togliatti: è quasi rivoluzione, p. 178)