Gianni Corbi: differenze tra le versioni

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*Il [[Partito d'Azione]] – grande speranza della politica italiana, e forza principale, insieme ai comunisti, nella lotta al fascismo – è già, all'apertura del lavori della Costituente, un astro spento, una stella che continua ad emettere impulsi e vibrazioni ma la cui importanza politica si è improvvisamente esaurita. Il 2 giugno del 1946 questo importante e composito movimento dove è confluito quanto di meglio possa offrire la cultura democratico-progressista è votato da 334.748 italiani, equivalente ad un misero 1,46 per cento. (Il Partito d'Azione, p. 71)
*[[Piero Calamandrei|Calamandrei]] è il primo ad aver capito che in una repubblica parlamentare basata su un sistema elettorale rigidamente proporzionalistico, sull'esistenza di due Camere elettive perfettamente simmetriche, e su un {{sic|capo}} dello stato dai poteri limitati, il potere reale sarebbe stato detenuto dai partiti, con scarse o nulle possibilità di ricambio alla maniera delle più antiche e attrezzate democrazie parlamentari dell'Occidente. (Tutto il potere ai partiti, p. 114)
*[...] [[Elezioni politiche italiane del 1948|domenica 18 aprile {{NDR|1948}}]] non piovve. Sotto un cielo grigio, milioni di italiani, disciplinatissimi, affollano i seggi elettorali. Trentotto ore dopo – alla chiusura dei seggi – comincia il diluvio. Un diluvio di voti democristiani, una grande imprevista ondata che travolge tutti gli argini, va di là degli stessi schieramenti politici. La [[Democrazia Cristiana|DC]] passa dal 35,2 per cento del 2 giugno {{NDR|1946}} al 48,5;: un balzo di tredici punti in percentuale. Socialisti e comunisti che, separati, avevano ottenuto il 39,6 scendono, uniti, al 31. [[Alcide De Gasperi|De Gasperi]] ha vinto su tutta la linea. Può contare sulla maggioranza assoluta in {{sic|parlamento}} e sull'appoggio del partito di [[Giuseppe Saragat|Saragat]] che ottiene il 7,1 per cento. (18 aprile: la resa dei conti, p. 172)
*Un giovane di statura media, colorito bruno, vestito blu, camicia bianca. Si chiama [[Antonio Pallante]], arriva da Catania. È un anticomunista fanatico, appassionato lettore del ''Mein Kampf''. Per 3500 lire ha comprato una pistola Hopkins e cinque proiettili di piombo morbido. Da due giorni è a Roma. È stato alle Botteghe Oscure dove ha inutilmente firmato un modulo per vedere [[Palmiro Togliatti|Togliatti]]. Si è recato poi – con un biglietto di un deputato del suo collegio – a Montecitorio, e dalla tribuna dei visitatori ha potuto vedere l'emiciclo dove lavorano gli odiati rappresentanti della repubblica. (Attentato a Togliatti: è quasi rivoluzione, p. 178)