Xavier de Maistre: differenze tra le versioni

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*Quando viaggio nella mia stanza dunque, raramente percorro una linea retta: vado dal tavolo verso un quadro posto in un angolo; da lì mi muovo in senso obliquo per andare alla porta; ma, benché partendo la mia intenzione sia proprio quella di recarmici se lungo il percorso incontro la poltrona, non faccio complimenti, e mi ci accomodo all'istante. – Una [[poltrona]] è davvero un arredo magnifico; in particolare è della massima utilità per ogni uomo meditativo. Nelle lunghe serate invernali è qualche volta dolce, e sempre prudente distendervisi mollemente, lontano dal chiasso delle riunioni rumorose. – Un buon fuoco, qualche libro, delle penne; quante risorse contro la noia! E ancora che piacere dimenticare libri e penne per attizzare il fuoco e abbandonarsi a qualche dolce meditazione, o buttando giù qualche verso per rallegrare gli amici! Le ore scivolano su di voi e cadono in silenzio nell'eternità, senza farvi sentire il loro triste passaggio (IV; p. 28).
*Dopo la poltrona, procedendo verso il nord, si scopre il [[letto]], che è disposto in fondo alla stanza, e crea la più gradevole delle prospettive. È disposto nel modo più felice: i primi raggi del sole vengono a trastullarsi sulle cortine. – Nelle belle giornate d’estate, li vedo avanzare lungo la parete bianca, man mano che s’alza il sole: gli olmi che stanno davanti alla mia finestra li rifrangono in mille modi, e li fanno ondeggiare sul mio letto color di rosa e bianco, che diffonde dappertutto una luce incantevole nata dal loro riverbero. – Sento il garrire confuso delle rondini che si sono impossessate del tetto di casa, il cinguettio degli altri uccelli che abitano negli olmi: allora mille idee ridenti colmano il mio spirito; e, nell’universo intero, nessuno ha un risveglio altrettanto piacevole e tranquillo del mio (V; p. 29).
*Che arte sublime la [[pittura]]! pensava l'anima mia; fortunato colui che lo spettacolo della natura ha commosso, colui che non è obbligato a imbrattar tele per vivere, che non dipinge solo per passatempo, ma che colpito dalla nobiltà d'una bella fisionomia, e dagli ammirevoli giochi della [[luce]] che si fonde in mille sfumature sul [[viso]] umano, tenta d'avvicinarsi nelle sue opere agli effetti sublimi della [[natura]]! Del pari fortunato il [[pittore]] che l'amore del [[paesaggio]] trascina in passeggiate solitarie, che sa esprimere sulla tela il sentimento della [[tristezza]] che gli ispira un bosco oscuro o una campagna deserta! Le sue opere imitano e riproducono la natura; egli crea nuovi muri e nere caverne ignote al sole: al suo comando, verdi boschetti sorgono dal nulla, l'azzurro dei cieli si riflette tra i suoi quadri; egli sa l'arte d'agitare i venti e di far rumoreggiare le tempeste. Altre volte offre allo sguardo dell'incantato spettatore le deliziose campagne dell'antica [[Sicilia]]: si vedono ninfe smarrite sfuggire, attraverso le canne, all'inseguimento di un satiro; templi di maestosa architettura innalzano la fronte superba al di sopra della foresta sacra che li circonda: l'[[immaginazione]] si perde nelle strade silenziose di quel paese ideale; lontananze azzurrine si confondono col cielo; e l'intero paesaggio, replicandosi nelle acque d'un fiume tranquillo, forma uno spettacolo che nessuna lingua può descrivere (VII; pp. 31-32).
*Ho detto che mi piace in modo speciale meditare nel dolce calore del letto, e che il suo piacevole colore contribuisce molto al [[piacere]] che vi provo.</br>Per procurarmi questo piacere, il mio domestico ha ricevuto l'ordine d'entrare in camera mia mezz'ora prima di quella in cui ho stabilito di alzarmi. Lo sento camminare con passo leggero e ''brancicare'' con discrezione nella stanza; e quel rumore mi dà il piacere di sentirmi sonnecchiare: piacere delicato e sconosciuto a molte persone.</br>Si è svegli abbastanza per accorgersi di non esserlo del tutto, e per calcolare confusamente che l'ora delle faccende e delle difficoltà è ancora nel ventre del tempo (XIV; p. 36).
*Che ricco tesoro di piaceri la buona natura ha elargito agli uomini il cui cuore sa godere! e quale varietà in quei piaceri! Chi potrà contarne le innumerevoli sfumature nei diversi individui e nelle diverse età della vita? – Il ricordo confuso di quelli della mia infanzia mi fa ancora trasalire (XL; p. 65).
 
===[[Explicit]]===
*Oggi dunque sarò libero, o piuttosto tornerò in catene! Il giogo degli affari peserà di nuovo su di me; non farò più un passo che non sia misurato dal decoro e dal dovere. – Già fortunato se qualche dea capricciosa non mi farà dimenticare l'uno e l'altro, e se sfuggirò a questa nuova e pericolosa prigionia!<br>Ah! perché non lasciarmi finire il viaggio! Era davvero per punirmi che m'avevano relegato nella mia stanza? – in questa contrada deliziosa, che racchiude tutti i beni e tutte le ricchezze del mondo? Tanto varrebbe esiliare un topo in un granaio.<br>Eppure, mai mi sono accorto più chiaramente ch'io sono ''doppio''. – Mentre ripiango le mie gioie immaginarie, mi sento consolato a forza: una potenza segreta mi trascina; – mi dice che ho bisogno dell'aria e del cielo, e che la solitudine somiglia alla morte. Eccomi agghindato; – la porta s'apre; – vago sotto i portici spaziosi di via Po; – mille fantasmi gradevoli volteggiano davanti ai miei occhi. – Sì, ecco proprio quel palazzo, – quella porta – quella scala; – sussulto in anticipo.<br>È così che si pregusta un sapore acre mentre si taglia un limone per mangiarlo. <br>Oh bestia mia, povera bestia mia, bada a te! {{ndr|Traduzione di Rosa Maria Losito}}