Giovanni Boccaccio: differenze tra le versioni

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*Non senza ragione Boccaccio ha fatto della descrizione della peste del 1349 l'introduzione e il preludio dei suoi racconti frivoli. L'immaginazione ne è tanto rapita, che un resto di spavento ci unisce a tutte quelle risa sfrenate... Questa leggerezza sfrenata in tanta desolazione, questa esultanza di gioia nel gran cimitero, questa società a cui resta solo un giorno di vita, e che, in quella villa, sotto quelle ombre magnifiche, sfiorate appena dal terrore della peste, invece di pensare ai funebri rintocchi della Chiesa, alle minacce e alle promesse della vita futura, si fa di ogni ora un piacere, e raccoglie tutti i suoi ricordi allegri; quale poesia audace e nuova! ([[Edgar Quinet]])
*Per chi trae diletto da una lingua viva e bella, leggere il ''Decamerone'' non è dissimile dal vagare tra alberi in fiore e bagnarsi in acque purissime. ([[Hermann Hesse]])
 
===Citazioni sull ''Andreuccio da Perugia''===
*Non c'è una sola volta che io rilegga questa novella senza che ne resti profondamente turbato e vinto, riconoscendomi incapace d'inserirmi nella strada maestra aperta dal Boccaccio nell'interpretare la mia città. Che è per l'appunto un infernale miscuglio di casi umani piccoli e piccolissimi, ma ugualmente fatali e terribili, potenti nella gioia e nella tristezza, che riceve, raccoglie e nasconde gente di ogni risma e razza. L'idea di metropoli Boccaccio l'ha afferrata e rappresentata fino in fondo in uno spaccato miserabile e in rilevo direi quasi abitabile. ([[Domenico Rea]])
 
==''Filocolo''==