Marco Minghetti: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Marco Minghetti==
*Fin d'allora {{NDR|nel corso di un viaggio in Svizzera}} mi appariva chiaro che una [[democrazia]] assoluta, se non ha di riscontro un governo solidamente costituito e un forte organismo politico, degenererà presto in anarchia.<ref>Dai ''Miei ricordi'', vol. 1, cap. 3, p. 103.</ref>
 
*Il [[Camillo Benso, conte di Cavour|Conte di Cavour]], convinto che la unità d'Italia e la sua indipendenza avevano per necessario complemento la fine della potestà temporale del Papa e il possesso di Roma come capitale del Regno, cominciò dal tentare accordi diretti con la corte Pontificia, consenziente l'Imperatore Napoleone<ref>Napoleone III di Francia, nipote di Napoleone Bonaparte.</ref>, e sulla base di «libera Chiesa in libero Stato».<br>In cambio della potestà temporale, la Chiesa acquisterebbe in Italia tutta la libertà che aveva sempre invocata come necessaria al suo ministero, libertà di riunione, di pubblicazione, di scelta dei vescovi e via dicendo.<br>Sperò il Conte un momento che la grandezza del suo concetto potesse abbagliare ed attrarre una parte del sacro collegio: sperò di vincere la parte avversa: ma già nel marzo 1861 era chiaro che la corte di Roma rifiutava sdegnosamente ogni accordo.<ref>Da ''La convenzione di settembre'', p. 2</ref>
 
*La [[logica]] non trionfa sempre nel mondo, e rare volte nelle assemblee legislative.<ref>Da un discorso alla Camera dei Deputati, 28 aprile 1878; citato in Claudio Magni, ''Marco Minghetti, uomo di stato'', L. Roux, 1894</ref>