Carmine Crocco: differenze tra le versioni

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*Carmine Crocco, nato in un mondo di violenze e soprusi, lui stesso violento e ribelle verso l'esistente, vede arrivare con i bersaglieri toscopadani un disordine maggiore, più gravi ingiustizie e soprusi, il delitto elevato a legge. E così diventa capobrigante, un resistente ante litteram, un genio militare fra i più brillanti che l'Italia abbia avuto. ([[Nicola Zitara]])
*Carmine Donatello Crocco fu un bellissimo uomo, alto, slanciato, con ventre magro e torso grande, amplissime le spalle, ladro, assassino, disertore dell'esercito borbonico, lancia spezzata dei liberali nell'insurrezione lucana, garibaldino e poi ancora disertore, assassino ancora, ladro sempre. Fu soprattutto il cafone armato che infuria, il motore e il banditore della rivoluzione contadina, piuttosto che della reazione borbonica. La sua è la rivolta del popolo magro, del "popele bass", contro la durezza dei piemontesi che han portato con loro tristi novità, tasse, sequestri, sfratti e fucilazioni, ma soprattutto contro i loro alleati, i signori, dove si acclama a re Francesco II di Borbone, in quanto anche lui è stato vittima dei galantuomini liberali. ([[Carlo Alianello]])
*InCondannato per diserzione a vent'anni di carcere, ne era evaso, si era dato alla macchia, e in poco tempo era diventato il più temuto e rispettato capobanda della [[Basilicata|Lucania]] non soltanto per il suo coraggio, ma anche per la sua intelligenza di guerrigliero .</br>[...]. Fu in questo arengo che Crocco venne riconosciuto Generalissimo non solo per l'autorità che gli conferivano le sue gesta, ma anche, perché, sebbene mezzo analfabeta, possedeva un'oratoria immaginosa e apocalittica. ([[Indro Montanelli]])
*Delle sue gesta passate non restano che le memorie di un ladro feroce, di un assassino volgare. ([[Basilide Del Zio]])
*Ha una intelligenza non comune, qualità di capo e notevole ascendente sul "basso popolo" e sui contadini con i quali ha sempre diviso privazioni e ingiustizie e nutrito un radicato rancore contro chi si arricchisce ai danni del povero. Poco conta se Crocco non ha mai nascosto i suoi risentimenti nei confronti dei vecchi sovrani [...] Quel che conta per i legittimisti lucani è il risentimento che questo ribelle prova nei confronti di chi non ha mantenuto la promessa fattagli. Come tutti i contadini, anche Crocco guarda con ira chi gli ha fatto un torto. Quegli stessi motivi che, nell'agosto del 1860, lo hanno posto contro il potere costituito, lo pongono ora contro il nuovo regime. Nessuna ideologia politica e tanto meno nessun sentimento di devozione nei confronti dell'antico sovrano lo spingono a trattare con chi, in Basilicata, crede ancora possibile il ritorno dell'antico regime. ([[Tommaso Pedio]])
*Il Crocco a differenza di altri capibanda, che infestarono la Sicilia, le Calabrie e l'Abruzzo, nelle numerose sue escursioni, dà la prova di una logica tattica di un concetto chiaro ed ordinato nel disporre il piano delle operazioni nella piccola guerra. All'opposto degli altri, che sogliono sbandarsi paurosamente all'arrivo della truppa, egli ne accetta spesso il combattimento in aperta campagna e sa trincerarsi in posizioni favorevoli. "Attaccato alla baionetta" resiste all'urto e risponde col "contr'assalto". Qualche volta ricorre allo stratagemma militare; fa' saltare ponti per interrompere la strada, taglia fili telegrafici per interrompere le comunicazioni. Quale capitano della sua masnada, ebbe la potenza di infondere il coraggio nell'animo dei suoi; sopperì con la forza della sua autorità a difetti di armamento; d'istruzione e di disciplina. ([[Eugenio Massa]])
*In poco tempo era diventato il più temuto e rispettato capobanda della Lucania non soltanto per il suo coraggio, ma anche per la sua intelligenza di guerrigliero [...]. Fu in questo arengo che Crocco venne riconosciuto Generalissimo non solo per l'autorità che gli conferivano le sue gesta, ma anche perché, sebbene mezzo analfabeta, possedeva un'oratoria immaginosa e apocalittica. ([[Indro Montanelli]])
*In tale gruppo così numeroso e composto da elementi eterogenei, poteva apparire quasi assurdo cercare disciplina, ma la disciplina perfetta c'era, perché, qualunque fossero le sue caratteristiche, Crocco è stato senza dubbio un temuto comandante. ([[Charles Dickens]])
*Lo Zapata italiano, quello che diverrà il generalissimo dei contadini meridionali. ([[Renzo Del Carria]])