I segreti di Twin Peaks: differenze tra le versioni

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*Lynch, insieme a Mark Frost, aprì una strada fantasmagorica, con il primo grande regista del cinema vero che si misurava con le potenzialità di una cosa che si chiama "serie televisiva" e che oggi – con gran dispetto dei tenutari di talk-show e varietà cascanti – rimane l'unico motivo sensato per possedere un televisore. ([[Antonio Dipollina]])
*Mi hanno offerto ogni possibile variante di Audrey Horne, nessuna delle quali era altrettanto riuscita o divertente. ([[Sherilyn Fenn]])
*Quanto all'omicidio, volevamo lasciarlo a lungo in sospeso [...] era il mistero l'ingrediente magico: avrebbe fatto vivere ''Twin Peaks'' molto più a lungo. ([[David Lynch]])
*Sembra quasi un paradosso ma spesso si fa fatica a trovare un romanzo moderno o un film che sia più interessante di un buon telefilm. C'è in giro, ad esempio, un'opera che rappresenti un viaggio metafisico fra i segreti del Male più avvincente di ''Twin Peaks''? ([[Aldo Grasso]])
*''Twin Peaks'' è un trip. A mostrare i segni del tempo sono cose marginali: il doppiaggio (spesso pure sbagliato), il look (agghiacciante), le pettinature da fine anni Ottanta. Ma non la storia, la fascinazione. Il vivo senso di terrore che scaturisce dagli incubi di Dale Cooper, dalle urla di Laura, dalle tende rosse della Loggia Nera. Dagli unti capelli grigi di Bob. È una serie anche leggera, bucolica a tratti, spensierata (ad esempio la ''liaison'' tra Lucy e Andy), ma Lynch concede pochissimo. E infatti il finale è apocalittico: nessuna speranza, l'eroe verrà posseduto e tutti o quasi moriranno. ([[Andrea Scanzi]])