Pier Paolo Pasolini: differenze tra le versioni

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*Furono più persone a compiere l'omicidio, Pelosi non poteva essere da solo. ([[Ninetto Davoli]])
*Il Pasolini di ''[[Teorema (film)|Teorema]]'' ha una prospettiva spirituale che può essere accettata come la profonda riflessione di un cristiano. ([[Krzysztof Zanussi]])
*Nella polemica sollevata da Pasolini il ricorso alla parola «[[fascismo]]» non ha né vuole avere esattezza storica o politologica. Si tratta al tempo stesso di una metafora e di una metonimia: «fascismo» sta per dittatura, tirannide, potere totalitario ''par excellence''. Pasolini non è certo l’unico a usare il vocabolo in questo modo: per lui e per molti altri, i termini «fascismo» e «fascista» sono parametri di negatività e orrore, e vi ricorrono per definire ciò che vedono di negativo e orrendo nel presente e nel futuro prossimo. ([[Wu Ming]])
*''Ormai se ti dico buongiorno ho paura dell'eco, | tu, disperato teatro, sontuosa rovina. || Eppure t'aveva lasciata, il mio verso, una spina. | Ma va' senza ritorno, perfetto e cieco''. ([[Franco Fortini]])
*''Non imiterò che me stesso, Pasolini. | Più morta di un inno sacro | la sublime lingua borghese è la mia lingua. | Non conoscerò che me stesso. La mia prigione | vede più della tua libertà''. ([[Franco Fortini]])
*''Ormai se ti dico buongiorno ho paura dell'eco, | tu, disperato teatro, sontuosa rovina. || Eppure t'aveva lasciata, il mio verso, una spina. | Ma va' senza ritorno, perfetto e cieco''. ([[Franco Fortini]])
*''Pasolini è morto per te, | morto a bastonate per te''. ([[Baustelle]])
*Pasolini conosceva – di più, ne era specialista – un segreto che noi intravedemmo solo grazie al femminismo: il segreto dei corpi. Che noi non abbiamo, ma siamo un corpo. Che quando facciamo l'amore, mangiamo, giochiamo a pallone, pensiamo pensieri e scriviamo poesie e articoli di giornale, è il nostro corpo che lo fa. Pasolini riconosceva il proprio corpo, e dunque quelli degli altri. Sapeva che esistono i popoli, le nazioni, le classi, le generazioni, e una quantità di altri vasti ingredienti della vicenda sociale, ma li guardava al dettaglio nel modo di camminare e di pettinarsi, di urtarsi per gioco o di ghignare per minaccia. Si sentiva in dovere di essere marxista, ma il suo era un marxismo delle fisionomie, dei gesti, dei comportamenti e dei dialetti. ([[Adriano Sofri]])