Richard Dawkins: differenze tra le versioni

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== ''Il cappellano del diavolo'' ==
* Il motivo per cui la religione organizzata merita ostilità aperta è che, a differenza della fede nella [[teiera]] di Russell,<ref>Vedi [[w:teiera di Russell|voce in Wikipedia]].</ref> la religione è potente, influente, esente da imposte ed inculcata sistematicamente in bambini troppo giovani per difendersi da sé. Niente obbliga i bambini a trascorrere i propri anni formativi memorizzando pazzi libri che parlano di teiere. Le scuole sussidiate dal governo non escludono bambini i cui genitori preferiscono teiere di forma sbagliata. I credenti nella teiera non lapidano i non credenti nella teiera, gli apostati della teiera, i blasfemi della teiera. Le madri non mettono in guardia i loro figli sullo sposare dei pagani, i cui genitori credono in tre teiere invece che in una. Le persone che mettono prima il latte non gambizzano quelle che mettono prima il tè.
* La scienza non può dire se l'aborto sia sbagliato, ma può precisare che il ''continuum'' (embriologico) che collega senza soluzione di continuità un feto non senziente con un adulto senziente è analogo al ''continuum'' (evolutivo) che collega gli esseri umani alle altre specie. Se il ''continuum'' embriologico appare più uniforme, è solo perché il ''continuum'' evolutivo è scandito dall'evento dell'estinzione. I principi fondamentali dell'etica non dovrebbero dipendere dalle accidentali contingenze dell'estinzione. In altre parole, la scienza non può dirvi se l'aborto sia o meno un assassinio, ma può avvertirvi che sareste incoerenti se pensaste che l'aborto è un assassinio, mentre uccidere uno scimpanzé non lo è. Non si può avere contemporaneamente la botte piena e la moglie ubriaca. (pp. 40-41)
* I teisti di oggi ammetteranno di essere completamente atei quando si tratta di Baal e del Vello d'Oro, di Thor e Wotan, di Poseidone e Apollo, di Mithras e Ammon Ra. Siamo tutti atei rispetto alla maggior parte degli dei che gli uomini hanno venerato. Alcuni di noi vanno semplicemente avanti di un dio. (p. 103)