Italo Calvino: differenze tra le versioni

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==''Saggi''==
*È un'energia volta verso l'avvenire, ne sono sicuro, non verso il passato, quella che muove Orlando, Angelica, Ruggiero, Bradamante, Astolfo... (da ''Tre correnti del romanzo italiano d'oggi'', p. 75)
*L'[[inconscio]] è il mare del non dicibile, dell'espulso fuori dai confini del linguaggio, del rimosso in seguito ad antiche proibizioni. (da ''Cibernetica e fantasmi'', p. 218)
*L'opera letteraria potrebbe esseressere definita come un'operazione nel linguaggio scritto che coinvolge contemporaneamente più livellolivelli di realtà. [...] la letteratura non conosce ''la'' realtà ma solo ''livelli''. [Se esista ''la'' realtà di cui i vari livelli non sono che aspetti parziali, o se esistano solo i livelli, questo la letteratura non può deciderlo...] La letteratura conosce la ''realtà dei livelli'' e questa è una realtà che conosce forse meglio di quanto non s'arrivi a conoscerla attraverso altri procedimenti conoscitivi. È già molto. (da ''TreI correntilivelli deldella romanzorealtà italianoin d'oggiletteratura'', pp. 381, 398)
*Fedele al carattere genovese, la piazza {{NDR|[[Piazza Caricamento|Caricamento]]}} si direbbe faccia di tutto per non ostentare la monumentalità delle sue vestigia storiche, e voglia apparire poco più d'uno slargo di quella che ora si chiama [[Via Antonio Gramsci (Genova)|Via Gramsci]] e prima della guerra si chiamava Via Carlo Alberto. Né il nome vecchio né il nuovo (con l'idea di disciplina piemontese che entrambi, ognuno a suo modo, evocano) s'intonano minimamente al carattere di questa lunga e larga strada fiancheggiante i cancelli del porto, percorsa dal passo dondolante dei marinai di tutto il mondo, dallo strisciare degli alti tacchi di procaci sirene, dal brulichio di traffici d'ogni sorta. Qui agli sguardi degli equipaggi appena sbarcati la terraferma si presenta come il mondo del provvisorio: piccoli bar, scale di locande, odore di frittura delle trattorie, agenzie di navigazione, gracchiare di radioline e di juke-box. Mentre il mondo galleggiante che dall'altra parte della via affaccia le sue ciminiere da sopra le tettoie delle installazioni portuali appare come il regno della stabilità, della permanenza.<br>Tutto qui significa passaggio, traversata, partenza, addio. Quante attese angosciate d'emigranti sono state vissute in questi paraggi, quanti avventurosi cambiamenti di fortuna hanno preso le mosse da qui. (da ''Il terzo lato è il mare (Genova, Piazza Caricamento)'', pp. 2404-2405)
*Da Piazza Caricamento come da Via Gramsci, attraverso vicoli («carrugi»), anditi a volta, rampe di scale, si sale nel labirinto della vecchia Genova. Nel dopoguerra questo fitto mondo era il quartier generale dei contrabbandi piccoli e grossi; il colore dell'epoca, fortemente «neorealistico», non s'è ancora del tutto stinto, quasi fosse connaturato a queste mura e a questi selciati. «Sciangai» è il soprannome che è rimasto da allora a questo quartiere; ma più che l'Estremo Oriente è l'eterno Mediterraneo che qui si riconosce, negli scorci delle strade strette e in salita, nel crogiolo d'umanità e di merci che soprattutto nei portici di Sottoripa assume aspetti da bazar levantino. (da ''Il terzo lato è il mare (Genova, Piazza Caricamento)'', pp. 2405-2406)