Johannes Brahms: differenze tra le versioni

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*[[Robert Schumann|Schumann]] rappresenta il predominio dell'espressività, della fantasia sul rigore della forma; in Brahms la forma domina sulla fantasia e sull' espressione; solo in [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]] c'è l'equilibrio perfetto. ([[Gianluca Cascioli]])
*Trovo che alcuni ''lieder'' e opere da camera di Brahms sono davvero significativi anche nella struttura. Tuttavia la maggior parte delle sue opere non hanno per me la forza di convincermi interiormente. Insomma, non capisco perché provò la necessità di scriverle. ([[Albert Einstein]])
* Questo è veramente un uomo! Di solito, invece, tutti i figli della terra portano stampato sulla fronte il marchio del loro tempo e delle sue debolezze; egli soltanto sa sciogliersi da tutte le umane relazioni, non farsi toccare dalladalle sporciziasporcizie e dalladalle miseriamiserie della vita e slanciarsi verso un'altezza ideale, dove noi possiamo solo seguirlo con lo sguardo ma non raggiungerlo. (Da una lettera del 18 aprile 1866 scritta a proposito di Brahms dal direttore d'orchestra Hermann Levi a Clara Schumann).
* Se mai rammenta qualcosa, la sua musica ricorda in genere il tardo Beethoven. Per altro trasvola attraverso tutte le sue opere qualcosa di tipico del canto popolare, ed è questo soprattutto, io credo, che presta a tutta la sua produzione l'incanto che avvince gli animi. E poi vi è la massima immediatezza e originalità anche nelle più singolari e meravigliose combinazioni, che da per tutto si presentano assolutamente genuine e quasi primitive, ma proprio per questo di così magnifico effetto. (Da una lettera, datata novembre 1853, del compositore [[Albert Dietrich]] al direttore d'orchestra [[Ernst Naumann]]. In: Albert Dietrich, ''Il giovane Brahms. Lettere e ricordi''. Trad. ital. di Marina Caracciolo. LIM, Lucca, 2018).
* Il mattino seguente, il tempo era selvaggio e tempestoso; ciononostante, il Maestro accompagnò in carrozza il suo giovane amico per alcune miglia sulla via del ritorno, e quando scese, Henschel continuò a seguire, sulla diligenza che si allontanava, la sua figura che pian piano svaniva, e portò con sé, come ultima impressione dell'isola di Rügen, un'immagine che era tutta "brughiera, e nuvole, e - Brahms". (Florence May, ''Johannes Brahms' Leben'', Breitkopf & Härtel, Leipzig, 1911; vol. II, p.165).