Il Farinotti: differenze tra le versioni

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*Dovrebbe essere una satira televisiva. Non merita altre parole questa fesseria con l'attore piú "idiota" della storia del cinema. E gli hanno dato venti milioni di dollari per fare questo film. (''[[Il rompiscatole]]'', p. 1721)
*[[Gus Van Sant]] mantiene fermo il proprio sguardo sugli individui al margine e sulle età di passaggio. Questa volta lo fa con alle spalle un produttore/attore decisamente straordinario: [[Sean Connery]]. Il regista non solo non esaspera i toni ma sottolinea la propria continuità autoriale con un cameo affidato a [[Matt Damon]]. (''[[Scoprendo Forrester]]'', p. 1776)
*[[Sam Neill]] interpreta un tipico eroe [[John Carpenter|carpenteriano]], tormentato dal sospetto che tutto possa essere frutto di una sua allucinazione. (''[[Il seme della follia]]'', p.2065)
*''Solo due ore'' è ricco di cliché e luoghi comuni, compreso un finale troppo dolciastro, ma la confezione è impeccabile, ci sono dei bei momenti di cinema (le sequenze all'interno dell'autobus; i duetti verbali tra il protagonista e il ciarliero [[Mos Def]], vera rivelazione del film) e [[Richard Donner|Donner]] aggiunge il suo innegabile talento e mestiere. (''[[Solo due ore]]'', p. 1885)
*Si tratta di un autentico ''cult movie'', tra i pochi che può vantare il cinema italiano del dopoguerra. Un'intuizione geniale è all'origine del film, che può essere definito un ''road movie''; il confronto di due generazioni nel territorio neutro di una giornata di vacanza. La complementarietà dei caratteri dei due protagonisti è un supporto dalle solide basi. La sceneggiatura di [[Ettore Scola|Scola]], Risi e [[Ruggero Maccari|Maccari]] è in perfetto equilibrio tra la commedia all'italiana e il dramma sociale, questo appena accennato con alcune allarmanti sequenze disseminate nel film e concluso nell'impietoso finale. Il cialtronesco [[Vittorio Gassman|Gassman]], finalmente libero, come lui stesso ammette, dai vincoli delle caratterizzazioni, dai ghigni classicheggianti, esprime in alcune sequenze la sua dirompente fisicità. Distrugge con l'intuizione del superficiale i luoghi comuni che lo studente [[Jean-Louis Trintignant|Trintignant]] si era costruito in un'intera vita, sui suoi parenti. Libera lo ''charme'' opaco di una zia del suo amico. In ogni spostamento, dalla Roma deserta del mattino di Ferragosto lungo le strade della Versilia fino alla Costa Azzurra, si gioca la sua dignità e persino la sua figura di padre. la partita a ping-pong con [[Claudion Gora|Gora]] è al riguardo esemplare. L'attonito Trintignant in questa scuola dei diritti è infatti l'unico a soccombere, emblematicamente. Non pochi hanno lamentato il cambio di atmosfera dell'epilogo: un brusco risveglio dalla partitura scoppiettante di una pellicola che sembrava dover dispensare un eclettico piacere a fior di pelle. Come in ''[[La grande guerra]]'' e ''[[Una vita difficile]]'' il cinema italiano aveva trovato, se non un vero e proprio stile, un equilibrio basato su una precisa rappresentazione della società italiana, senza dover ricorrere ai macchiettoni che il depravato cinema d'oggi mostra con lugubre allegria. Il rimpianto di quel cinema è presente in ogni spettatore che abbia solo visto quei film pur non facendo parte di quella generazione. Ed ecco allora la Lancia Aurelia Sport diventare un oggetto mitico. Così come alcune battute di questi film vengono tramandate con puntuale approssimazione, ma con sincera partecipazione. ''Il sorpasso'', al suo apparire quasi snobbato dalla critica, si è ritagliato col tempo uno spazio che appartiene di diritto alle grandi memorie del cinema. (''[[Il sorpasso]]'', p. 1892)