Serge Golon: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*Avevo salvato la [[mangusta]], che mi guardava con i suoi occhi dorati, accoccolata contro di me. […]<br>Pigolava e chiocciava stranamente «kvitt-kvitt». […]<br>Alla tappa della sera, le diedi da mangiare alcune uova.<br>Le rompeva standosene seduta sul deretano, in maniera buffa, sollevando un uovo fra le zampe davanti e spezzandone la punta contro una pietra. Poi, rovesciando la testa, beveva a garganella.<br>Mi lanciava, intanto, un'occhiatina d'intelligenza golosa, piena di civetteria.<br>Quella mimica indignava profondamente il boy e il vecchio cuoco.<br>«Lia Nzoka (la mangusta) fa stessa maniera che signora bianca,» dicevano.<br>Lia Nzoka si dondolava infatti sul sedere e poi gettava intorno sguardi circolari e trionfanti. (p. 59)
*Erbivoro tranquillo, il [[bufalo]] è terribile solo perché la voracità degli uomini e dei grossi felini ne ha fatto una selvaggina ricercata. La sua forza e l'uso delle corna, più aguzze di pugnali, gli consentono a volte di lottare ad armi uguali con le belve e di vendicarsi crudelmente degli uomini. Ma il suo carattere risente di quei perpetui attacchi immeritati. Il bufalo ha l'indole taciturna e ansiosa di una razza perseguitata. (p. 125)
*I [[bufalo|bufali]] si radunano all'ombra fresca e tuttavia luminosa delle gallerie formate dagli alberi; i leoni e le pantere li imitano. (p. 187)
*Per conoscere le diverse regole del regno animale basta leggere le tracce scritte sulla terra d'Africa. Bisogna anche comprendere il linguaggio delle differenti sentinelle specializzate: il barbagianni nella foresta, o l'uccello indicatore del bufalo nella savana. È questo un uccello bianco, pieno di compunzione, comunemente chiamato [[bufaga]]. (p. 189)
 
==Bibliografia==