Anthony Eden: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 13:
*L'Italia stava cercando di costruire sulle fondamenta monarchiche esistenti, mentre la Germania stava edificando una struttura sociale completamente nuova ; questa, dissi, era una delle differenze tra il fascismo italiano e il nazismo tedesco. Per quanto sottile possa sembrare, questa distinzione ebbe la sua influenza negli avvenimenti che seguirono in Italia durante la guerra, quando il re ebbe una parte di primo piano nella liberazione del paese da Mussolini. (p. 114)
 
*[[Sergej Mironovič Kirov|Kirov]] era stato colpito dal marito di una donna che egli aveva amato, ma probabilmente questa era solo la copertura di un movente più profondo. (p. 196)
 
*Stalin mi impressionò sin dall'inizio e la mia opinione sulla sua abilità non è mai vacillata. La sua personalità si faceva sentire senza sforzo e senza esagerazione. Aveva naturali buone maniere, forse una eredità giorgiana. Pur sapendo che era un uomo spietato, ho sempre rispettato le qualità del suo ignegno e ho provato anche una simpatia che non sono stato mai del tutto capace di analizzare. Forse era dovuta al modo pratico con cui Stalin affrontava le questioni. Era facile dimenticare che stavo parlando con un uomo di partito, nessuno certamente avrebbe potuto essere meno dottrinario. Non riesco a credere che Stalin abbia mai avuto un'affinità con Marx : Non ne parlò mai come se tale affinità esistesse. Nei numerosi incontri che ebbi con lui durante la guerra, qualche volta con Churchill ma latre da solo, trovai sempre l'incontro stimolante anche se l'agenda era spesso noiosa e rigida. Non ho mai visto nessuno controllarsi meglio in una conferenza. Bene informato su tutti i problemi che gli stavano a cuore, Stalin era prudente ma non lento. Alzava la voce raramente ed era un buon ascoltatore ; mentre ascoltava, tracciava ghirigori. È stato il dittatore più tranquillo che abbia mai conosciuto, ad eccezione di [[António de Oliveira Salazar|Salazar]]. Ma in lui c'era una forza inconfondibile. (p. 199)