Anthony Eden: differenze tra le versioni

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*La tecnica di Hitler era quella di accompagnare ogni colpo con un'offerta ben calcolata per tentare la vittima. Anche se l'offerta non compensaca il colpo, rendeva più difficile restituirlo. È perdonabile che questa tattica abbia avuto un certo successo la prima volta che veniva impiegata, ma è straordinario che abbia continuato ad averne. Forse, però, questo accadde perché c'era più desiderio di accettare l'offerta che di restituire il colpo : desiderio umano, ma costoso. (p. 464)
 
*Il Ducce non si sarebbe accontentato di niente che non fosse il completo asservimento dell'Abissinia, e l'imperatore non era disposto a questo. Mussolini sfruttò la crisi nell'Europa occidentale per riorganizzare le sue forze in Abissinia e intensificare gli attacchi con i gas e i bombardamenti, che non risparmiarono nè unità della Croce Rossa nè città indifese. L'effeto dei gas fu crudele e, dal punto di vista militare, assai grave perché i soldati eiopici combattevano scalzi e soffrirono di terribili ustioni. (pp. 474-475)
 
*Una delle tragedie della campagna abissina furono le sofferenze dei feriti. L'imperatore, in un colloquio in cui la sua consueta, calma dignità sembrò tingersi di disperazione, disse a Sir Sidney Barton che, mentre si bombardavano le popolazioni civili, l'esercito era demoralizzato per il lancio dei gas. Gli attacchi contro le unità della Croce Rossa avevano privato l'imperatore persino dell'assistenza medica organizzata da simpatizzanti stranieri. Ad Ascianghi, dopo il più violento combattimento della guerra, non si era potuto dare assistenza medica a un gran numero di gassati e di feriti. (p. 481)
 
*Allo scoppio della [[guerra civile spagnola]] non avevo simpatie politiche nè per l'una nè per l'altra parte e volevo solo che fossero gli spagnoli a decidere del loro futuro. Man mano che la guerra proseguiva, tuttavia, la possibilità di una vittoria degli insorti mi preoccupò sempre di più, perché le potenze straniere che li sostenevano rappresentavano una minaccia alla pace. (p. 556)
 
==Note==