Alberto Maria Ghisalberti: differenze tra le versioni

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*La tassa sulla macinazione dei cereali, approvata nel 1868, era apparsa, soprattutto, come una tassa che mirava a colpire il popolo, per il quale ''[[tassa sul macinato]]'' significò senz'altro ''tassa sulla fame''. E ne nacquero incidenti, violenze e tumulti, ai quali il governo non seppe opporre che provvedimenti di polizia e azioni di forza. (cap. 5, p. 30)
*{{NDR|[[Francesco Crispi]]}} Il suo patriottismo era ancora ardente e vivo come nella sua giovinezza, la sua passione per la grandezza d'Italia più viva che in altri, ma, anche se le intenzioni erano ottime, troppi preconcetti dottrinari e troppe preoccupazioni di classe ostacolavano in lui la retta visione delle circostanze e la valutazione della azione altrui. Né egli sapeva, difetto grave per un uomo di Stato, proporzionare le possibilità del paese alle difficoltà dei compiti proposti e, interprete di eccessive paure borghesi e conservatrici, non si rendeva conto del significato reale e della importanza sociale delle richieste e delle prime affermazioni operaie. (cap. 11, p. 61)
*La battaglia {{NDR|di [[Battaglia di Adua|Adua]]}}, durata dall'alba alle quattordici, fu un seguito di episodi slegati, nei quali rifulsero l'eroismo individuale e lo spirito di sacrificio, non la sapienza dei capi. Il 53% dei nostri effettivi restò sul terreno: quattromilaseicento morti italiani, duemila indigeni, oltre duemila feriti. [...].<br>Di fronte a queste perdite, gravissime anche quelle del nemico: settemila morti e diecimila feriti. (cap. 12, pp. 70-71)
 
==Note==