Papa Giovanni Paolo II: differenze tra le versioni

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→‎Udienze: riflessione sui rapporti tra scienza e fede all'udienza alla Plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze (31 Ottobre 1992)
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*Dobbiamo meditare attentamente sul perché Gesù si è incarnato: è importante che ciò sia sempre presente al nostro spirito se vogliamo che il Natale non si riduca a festa solamente sentimentale o consumistica, ricca di regali e di auguri, ma povera di autentica fede cristiana. Il [[Natale]], infatti, ci fa riflettere, da una parte, sulla drammaticità della storia umana, nella quale gli uomini, feriti dal peccato, sono perennemente alla ricerca di verità, di perdono, di misericordia, di redenzione, e, dall'altra, sulla bontà di Dio, che è venuto incontro all'uomo per comunicargli direttamente la Verità che salva e per renderlo partecipe della sua amicizia e della sua vita. ([http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/audiences/1990/documents/hf_jp-ii_aud_19901219_it.html 19 dicembre 1990])
*Il [[Natale]] è la festa dell'Amore divino: per amore egli ci ha creati, per amore ci ha redenti in Cristo e ci attende nel suo regno. ([http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/audiences/1990/documents/hf_jp-ii_aud_19901219_it.html 19 dicembre 1990])
*Nello sforzo di descrizione rigorosa e di formalizzazione dei dati dell’esperienza, l’uomo di scienza è condotto a ricorrere a dei concetti metascientifici il cui uso è come esigito dalla logica del suo procedimento. Conviene precisare con esattezza la natura di tali concetti, per evitare di procedere a delle estrapolazioni indebite che leghino le scoperte strettamente scientifiche a una visione del mondo o a delle affermazioni ideologiche o filosofiche che non ne sono affatto dei corollari. Si coglie qui l’importanza della [[filosofia]] che considera i fenomeni come anche la loro interpretazione (31 Ottobre 1992<ref name= "Pontificia Accademia, ott 1992">{{cita web | autore = Giovanni Paolo II | url = http://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/speeches/1992/october/documents/hf_jp-ii_spe_19921031_accademia-scienze.html | titolo = Discorso ai partecipanti alla sessione plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze | data = 31 Ottobre 1992 | lingua = | editore = Libreria Editrice Vaticana | anno = 1992}} su ''vatican.va''. URL archiviato il [http://web.archive.org/web/20150226234806/http://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/speeches/1992/october/documents/hf_jp-ii_spe_19921031_accademia-scienze.html/ 26 Febbraio 2015]</ref>)
* Pensiamo, a titolo di esempio, all'elaborazione di nuove [[teoria|teorie]] a livello scientifico per spiegare l'emergere del vivente. A rigor di metodo, non si potrebbe interpretarle immediatamente e nel quadro omogeneo della [[scienza]]. In particolare, quando si tratta di quel vivente che è l’uomo e del suo cervello, non si può dire che tali teorie costituiscano per se stesse un’affermazione o una negazione dell'[[anima]] spirituale, o ancora che esse forniscano una prova della dottrina della [[Creazione (teologia)|creazione]], o al contrario che esse la rendano inutile. (31 Ottobre 1992<ref name= "Pontificia Accademia, ott 1992" />)
* È necessario un lavoro di ulteriore interpretazione: è questo precisamente l’oggetto della filosofia, che è ricerca del senso globale dei dati dell’esperienza, e dunque ugualmente dei [[fenomeno|fenomeni]] raccolti e analizzati dalle scienze. La [[cultura]] contemporanea esige uno sforzo costante di sintesi delle conoscenze e di integrazione dei saperi. Certo, è alla [[specializzazione]] delle ricerche che sono dovuti i successi che noi constatiamo. Ma se la specializzazione non è equilibrata da una riflessione attenta a notare l'articolazione dei saperi, è grande il rischio di giungere a una “cultura frantumata”, che sarebbe di fatto la negazione della vera cultura. Poiché quest'ultima non è concepibile senza [[umanesimo]] e sapienza. (31 Ottobre 1992<ref name= "Pontificia Accademia, ott 1992" />)
 
==Citazioni su papa Giovanni Paolo II==