Georg Gottfried Gervinus: differenze tra le versioni
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'''Georg Gottfried Gervinus''' (1805 – 1871), politico e storico tedesco.
==''La Restaurazione e il Trattato di Vienna''==
===[[Incipit]]===
*{{NDR|[[Joseph Fouché]]}} Era del suo carattere di non indietreggiare dinanzi a verun incarico; egli aderiva esplicitamente alla massima di tutti coloro, che, deboli o iniqui, sono avidi di potere: esser lecito il male quando si commetteva per impedirne uno maggiore. Non ignorava che la sua polizia segreta era fonte di ''corruzione universale e di degradazione'': ma la scusava col dire che risparmiava altri mali, {{sic|quasiché}} ve ne potessero essere di peggiori! (da ''[https://archive.org/details/bub_gb_LmkyucAWRhgC/page/n6 La restaurazione e il Trattato di Vienna]'', traduzione dal tedesco, Corona e Caimi editori, Milano, 1869, p. 187)▼
*È proprio dell'umana natura, che il violento passaggio dalle angustie e dai travagli alla piena dei piaceri faccia rilassare anche le fibre più robuste; qui poi {{NDR|al [[Congresso di Vienna]]}} più vivamente operava, perché trovava spiriti fiacchi e spossati, che esposti a seduzioni di ogni sorta, erano i primi maestri nell'arte di darsi bel tempo. Fra questi primeggiava [[Klemens von Metternich|Metternich]], anima del congresso, braccio destro dell'imperatore<ref>Francesco I (1768–1835), imperatore d'Austria.</ref>, ''ministro della coalizione'', presidente dell'assemblea, ispiratore dei politici più influenti d'Inghilterra e di Russia, fautore degl'intrighi di Talleyrand, e di Montgelas<ref>Maximilian Josef, conte von Montgelas (1759–1838), primo ministro della Baviera dal 1799 al 1817.</ref>. Con tanti titoli, chi altri avrebbe potuto andargli innanzi? E già fin d'allora non mancò chi, deplorando un tal fatto, previde com'egli colle sue astuzie, e co' suoi tranelli, non meno che colla sua mediocrità e leggerezza, avrebbe reso sterili tutti i fecondi risultati che si attendevano dal Congresso. (da ''La restaurazione e il Trattato di Vienna'', ibid., pp. 200-201)▼
===Citazioni===
▲*{{NDR|[[Joseph Fouché]]}} Era del suo carattere di non indietreggiare dinanzi a verun incarico; egli aderiva esplicitamente alla massima di tutti coloro, che, deboli o iniqui, sono avidi di potere: esser lecito il male quando si commetteva per impedirne uno maggiore. Non ignorava che la sua polizia segreta era fonte di ''corruzione universale e di degradazione'': ma la scusava col dire che risparmiava altri mali, {{sic|quasiché}} ve ne potessero essere di peggiori! (
▲*È proprio dell'umana natura, che il violento passaggio dalle angustie e dai travagli alla piena dei piaceri faccia rilassare anche le fibre più robuste; qui poi {{NDR|al [[Congresso di Vienna]]}} più vivamente operava, perché trovava spiriti fiacchi e spossati, che esposti a seduzioni di ogni sorta, erano i primi maestri nell'arte di darsi bel tempo. Fra questi primeggiava [[Klemens von Metternich|Metternich]], anima del congresso, braccio destro dell'imperatore<ref>Francesco I (1768–1835), imperatore d'Austria.</ref>, ''ministro della coalizione'', presidente dell'assemblea, ispiratore dei politici più influenti d'Inghilterra e di Russia, fautore degl'intrighi di Talleyrand, e di Montgelas<ref>Maximilian Josef, conte von Montgelas (1759–1838), primo ministro della Baviera dal 1799 al 1817.</ref>. Con tanti titoli, chi altri avrebbe potuto andargli innanzi? E già fin d'allora non mancò chi, deplorando un tal fatto, previde com'egli colle sue astuzie, e co' suoi tranelli, non meno che colla sua mediocrità e leggerezza, avrebbe reso sterili tutti i fecondi risultati che si attendevano dal Congresso. (
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Georg Gottfried Gervinus, ''[https://archive.org/details/bub_gb_LmkyucAWRhgC/page/n6 La Restaurazione e il Trattato di Vienna]'', traduzione dal tedesco, Corona e Caimi editori, Milano, 1869.
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